Buone notizie sul versante sociale, l’Assessore ai Servizi Sociali Donatella Infante informa che è stato pubblicato l’Avviso pubblico regionale rivolto ai nuclei familiari, ai fini dell’ottenimento di “buoni servizio di conciliazione”. Si tratta di un progetto sostenuto e promosso dall’Assessorato regionale al Welfare. L’obiettivo generale è di favorire il potenziamento di una rete estesa e qualificata di servizi socio-educativi per l’infanzia e l’adolescenza, promuovere e garantire il benessere dei bambini e sostenere il ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura.

Un ottimo finanziamento, visto il periodo di crisi in cui entrambi i genitori necessitano di mantenere un posto fisso e aumenta così la difficoltà di affidamento dei bambini. Nei casi in cui la collocazione dai parenti non è possibile ecco che diventa necessario rivolgersi ad asili nidi o istituti educativi che seguono la formazione del bambino durante alcune ore della giornata. Non sempre però gli stipendi mensili riescono a coprire le spese d’iscrizione o di sostenimento di queste strutture, ecco che l’intervento della regione diventa necessario.

Le famiglie interessate, in cui siano presenti uno o più minori di età compresa tra 0 e 17 anni, possono chiedere il “buono” (voucher), ovvero un sostegno economico al pagamento compartecipato di servizi e strutture del territorio, autorizzate al funzionamento ed iscritte al Catalogo regionale dell’offerta per i minori, consultabile su piattaforma informatica all’atto di presentazione dell’istanza, esclusivamente on-line. Le istanze vanno infatti inoltrate on-line al sito http://bandi.pugliasociale.regione.puglia.it seguendo una procedura di iscrizione che comporta la scelta di un servizio per minori ritenuto confacente alle proprie esigenze di conciliazione. Il contributo per il pagamento delle rette sarà definito sulla base delle differenti fasce di reddito, comprovabili con documentazione Isee (Dichiarazione Sostitutiva Unica) fino ad un max di 40.000,00 euro annuali.

Gli altri requisiti minimi richiesti: i buoni saranno garantiti a famiglie con un genitore o entrambi occupati, liberi professionisti, imprenditori o partecipanti ad attività formative di 20 ore mensili promosse nell’ambito di Programma Operativo Regionale FSE, iniziative comunitarie, interventi di formazione continua di cui all’art. 9 della L. 236/1993, interventi di formazione di cui all’art. 6 della L. 53/2000, altre attività formative su autorizzazione dell’Amministrazione regionale, formazione/riqualificazione in seguito a crisi occupazionale, presentazione a un colloquio di orientamento presso un Centro Territoriale per l’Impiego nell’arco degli ultimi 12 mesi dalla data di presentazione dell’istanza di buono servizio di conciliazione.

“Si tratta – ha commentato l’Assessore Infante – di una rilevante misura, finanziata con risorse regionali e PO FESR 2007-2013, che consentirà di potenziare l’accesso da parte dei nuclei familiari a strutture e servizi iscritti nel Catalogo dell’offerta per i minori ma anche di assicurarne la sostenibilità gestionale nell’erogazione dei servizi di cura, con l’assegnazione di specifici fondi ad ogni Ambito territoriale”. Si ricorda intanto che per la città di Martina Franca sono previsti, a proposito, fondi complessivi di € 314.375,00 secondo il Riparto Complessivo Risorse az. 3.3.1 tra gli Ambiti Territoriali.

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