La Regione Puglia aderisce alla Carta per la ridistribuzione dello spreco alimentare secondo le direttive del Parlamento europeo.

Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha firmato a Roma il decalogo Carta Spreco Zero insieme con Andrea Segrè, promotore dell’iniziativa, presidente di Last Minute Market e coordinatore della task force Modelli per la riduzione dello spreco alimentare del Ministero dell’Ambiente.  La Carta impegna i pubblici amministratori che la sottoscrivono a sostenere tutte le iniziative che recuperano, a livello locale, i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo la filiera agroalimentare per redistribuirli gratuitamente a categorie di cittadini al di sotto del reddito minimo, e a istituire programmi e corsi di educazione alimentare, di economia ed ecologia domestica per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua ed energia. La Carta raggruppa in Italia un migliaio di Comuni, tra cui Milano, Torino, Bologna, Venezia, Trieste e i 64 Comuni virtuosi, oltre alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Nella filiera agroalimentare pugliese, secondo i dati rilevati da Last Minute Market – Università di Bologna,  vi è uno spreco rilevante per le coltivazioni rimaste in campo nel 2012, pari complessivamente a 70.609.350 quintali, ovvero il 4,14%, il doppio circa della media nazionale (61.337.100 quintali per l’ortofrutta e 9.272.250 quintali per i cereali). Ammonta a 25.516 tonnellate lo spreco di cibo nella catena della distribuzione pugliese, ripartita fra 11.900 tonnellate nei negozi al dettaglio, 11.169 tonnellate nei supermercati, 2070 tonnellate negli ipermercati e 377 tonnellate nei cash&carry. Per quanto riguarda lo spreco domestico in Puglia, invece, quello settimanale pro capite ammonta a 2,46 euro, poco al di sotto della media nazionale di 2,71 euro.

“Lo spreco –  ha affermato Vendola – è una diseconomia globale che va sanzionata e penalizzata. Questa è stata la logica che mi ha guidato. Vorrei sottolineare infine che tutti gli interventi di riqualificazione urbana sperimentati in Puglia hanno al centro il tema del recupero energetico, dell’efficientamento energetico, della lotta contro lo spreco di energia. Questo significa inquinare di meno e risparmiare sulla bolletta”.

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