“Quanto da Lei dichiarato nell’intervista è gravemente errato e Le spiegò il perché”. Comincia così una lettera di risposta da parte dell’Assessore al Turismo Pasquale Lasorsa al pro. Piero Marinò che in una intervista al settimanale Puglia Press e riportata da Martina Sera aveva contestato i numeri promossi una settimana fa dallo stesso assessore. “Quando dichiara che il dato del +34% fatto registrare dalla nostra città va “scomposto” Lei sbaglia tre volte: 1) il dato che si commenta è, infatti, quello del 2014 e quindi non tiene conto dell’invasione registratasi lo scorso novembre (i dati 2015 saranno diffusi nel prossimo mese di marzo) con la nota manifestazione curata da Antonio Rubino; 2) il flusso del sabato e domenica sera da parte di gente proveniente da paesi vicini, certamente incrementato come mai in questi anni per via della ritrovata vivacità artistica e culturale di Martina, non è ricompreso nel dato che Lei tenta di commentare: è noto, infatti, che nessuna statistica sugli arrivi e sulle presenze tiene conto dei visitatori; 3) non è vero che i viaggi organizzati dai turisti stranieri hanno durata di un giorno. Basta leggere la dettagliatissima analisi di marketing (operata su dati ufficiali nel 2014 per la prima volta nella storia del comune di Martina e disponibile da due anni nella sezione turismo del sito istituzionale) per rendersi conto che la permanenza media degli stranieri nelle nostre strutture non è di un giorno ma di oltre 3 giorni e mezzo. Le potrà inoltre tornare utile sapere che come risulta da fonte ISTAT (http://www.istat.it/it/archivio/176210) la permanenza media dei turisti in Italia è stata nel 2014 di 3,54 giorni, dato praticamente sovrapponibile al nostro. Altrettanto errata è l’analisi che La porta a sostenere che il turismo a Martina è legato alla pur vasta e qualificata offerta gastronomica del territorio. Il turista che viene da noi è, infatti, mosso da interessi legati ai segmenti Arte, Relax e Natura e la qualità dei nostri prodotti rafforza la loro scelta ma non è quasi mai determinante (all’estero non è la cucina martinese ad essere conosciuta ed apprezzata ma quella italiana in generale). Mi spiace di dover fare queste precisazioni ma mi parevano doverose sia per la correttezza dell’informazione (alla quale anche Lei credo si ispiri nella redazione delle Sue opere) sia per rendere merito agli operatori pubblici e privati che giornalmente lavorano perché la nostra terra faccia finalmente registrare risultati straordinari come quelli sui quali si è cimentato”. 

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