Non sono positivi gli ultimi dati diffusi dall’Istat sulla situazione economica pugliese. Se su scala nazionale, nel 2013, oltre 1,1 milioni di famiglie sono senza reddito da lavoro, oltre la metà di queste risiede nel Mezzogiorno. In Puglia sono 330 mila i lavoratori disoccupati, di cui 50 mila nell’ultimo anno.

Emerge la consolidata conferma di un Paese a due velocità: contro il Nord, con 343 mila famiglie in situazione di difficoltà, il Sud è popolato da 598 mila nuclei familiari indigenti. Tutto ciò, senza dimenticare i lavoratori che vivono la fase di limbo della cassa integrazione e della mobilità, i quali si andrebbero ad aggiungere in caso di cessazione della forma di ausilio.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della Uil di Puglia e di Bari commenta: << Questi indici allarmanti devono far riflettere tutti, in quanto non è possibile che un Paese appartenente al G8, dunque tra le otto principali potenze economiche del pianeta, possa far emergere una simile condizione di dramma sociale. E ancora, non si può dimenticare l’alta incidenza della povertà della nostra Italia che in Puglia segna il secondo peggior risultato (28,2% contro il triste primato della Sicilia con il 29,6%). Non è accettabile l’enorme divario tra le diverse aree d’Italia >>.

<< Affinché si verifichino le condizioni per crescita ed occupazione – prosegue Pugliese – è necessario passare inevitabilmente attraverso il fattore trainante del Mezzogiorno. Non è possibile che vi sia tale distanza rispetto al nord Italia. Solo con politiche di integrazione e coesione territoriale si potrà ridare linfa e slancio alla nostra economia. Pertanto, Governo ed Enti locali devono compiere interventi strutturali mirati a qualificare il territorio e in grado di dare continuità alle enormi qualità del Mezzogiorno, anche grazie all’apertura di piccoli e medi cantieri >>.

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