Dopo la nota della procura di Taranto, dell’altro giorno, con cui si diceva che i sequestri non influiscono minimamente sulla prosecuzione dell’attività lavorativa nelle acciaierie Riva, ecco la nota di Riva. Il sequestro “sottrae alla disponibilità di Riva Acciaio tutti i beni, senza disporre alcuna facoltà d’uso a beneficio dell’azienda”. Da qui, ritiene il gruppo imprenditoriale, la necessità di mettere in libertà i 1400 lavoratori circa di sette acciaierie in tutta Italia.

Dunque, adesso siamo alla guerra dei comunicati.

E oggi pomeriggio, incontro fra il ministro Flavio Zanonato e il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante.

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