Tutto pronto per l’apertura del sipario al Teatro Verdi, dove giovedì 7 febbraio alle ore 21 andrà in scena lo spettacolo “Siamosolonoi” di Marco Andreoli.

Si tratta di un nuovo appuntamento della Stagione teatrale 2012-2013 organizzata dal Comune di Martina Franca e dall’Assessorato alle Attività Culturali in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Puglia, l’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Archeo’s e le Associazioni Culturali “Le Quinte” e “Sirio”.

Protagonista del palcoscenico sarà Michele Riondino, originario di Taranto, considerato uno degli attori più interessanti degli ultimi anni. Ha una formazione teatrale e vanta rapporti lavorativi con importanti registi teatrali, cinematografici e televisivi. Di recente è salito alle luci della ribalta televisiva con il ruolo dell’eclettico commissario Montalbano, nella serie televisiva Rai “Il giovane Montalbano”.

In scena con Riondino ci sarà Maria Sole Mansutti, giovane e intensa attrice teatrale che ha lavorato con alcuni dei maggiori registi teatrali italiani e si è affermata in ruoli cinematografici e televisivi.

“Siamosolonoi”, originariamente denominato “Acqua dolce”, con la regia del gruppo Circo Boudeaux, racconta la storia dell’amore patologico, possessivo, infantile che unisce i due protagonisti, Savino e Ada: un uomo e una donna impegnati in un confronto che è una lotta amorosa, al tempo stesso spietata e dolcissima.

La pièce si svolge in una cucina, che diventa emblema della loro storia. Una cucina arredata con mobili minimali, il bianco delle pareti che si contrasta con le macchie di sangue rosso: con queste caratteristiche scenografiche la cucina si presenta come la stanza del quotidiano per eccellenza, da pulire e riordinare, in cui preparare il pranzo e guardare la tv, ma diventa per Ada e Savino anche teatro di duelli e vendette, privazioni e liberazioni, conquiste e sconfitte, in un alternarsi di leggerezza, malinconia e inquietudine.

Il testo di Marco Andreoli è stato costruito facendo riferimento alla “teoria dei giochi”, la scienza che analizza le situazioni di conflitto e studia le decisioni individuali dei soggetti coinvolti.

“Siamosolonoi – scrive Andreoli – è un piccolo romanzo di formazione, un rapido bildungsroman, una metafora quotidiana e universale del percorso umano.  In ‘Siamosolonoi’ Ada e Savino sono i ‘soggetti coinvolti’: ognuno di loro persegue uno scopo diverso e, di conseguenza, è costretto ad immaginare e ad applicare strategie differenti. Malgrado la volontà un po’ cocciuta di realizzare griglie e contenitori, parliamo pur sempre dell’amore e della sua negazione. Tutta roba, insomma,che non può essere davvero contenuta in nessunissima griglia”.

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