Negli scorsi giorni, durante una conferenza stampa, l’Assessore al Turismo, Pasquale Lasorsa, ha presentato il risultato delle manifestazioni natalizie nella città di Martina Franca. Trentadue giorni di manifestazioni sparse per la città, circa 200mila visitatori totali, attirati da una programmazione che in città mancava da anni. Un grosso successo insomma, almeno per bocca dell’Amministrazione.

A quanto pare però non sono tutte rose e fiori, almeno per un aspetto che può sembrare minimale, ma che sta divenendo paradossale, giorno dopo giorno. Stiamo parlando delle luminarie natalizie, che sono ancora installate in città, e anche correttamente funzionanti in diversi punti della stessa, come Viale Carella. Qui i residenti sono ormai rassegnati, mentre guardano ancora quelle luminarie accese, nonostante il Natale sia passato già da un pezzo: Siamo francamente stanchi di vedere queste luci ancora funzionanti – ci ha dichiarato un signore che abita in zona – e ci chiediamo come mai non vengano almeno spente. Al Comune stanno per caso aspettando che saliamo noi su una scala per staccare i cavi e farla finita?”. Provocazione a parte, la situazione è francamente paradossale, visto che quelle luminarie dovevano non solo essere state scollegate dalla rete elettrica, ma addirittura smontate già da almeno una settimana.

L’Amministrazione del Comune di Martina Franca, con Delibera di G.C. n. 187 del 7 novembre 2012, analogamente agli anni passati, aveva infatti approvato l’allestimento delle luminarie natalizie nelle principali strade del centro urbano, compreso l’anello viario extramurale della Città, al fine di “costituire un momento di coinvolgimento, di aggregazione sociale e conferire alla nostra Città occasione di visibilità e risonanza sotto il profilo culturale-turistico”, approvando un impegno di spesa di 30.000 euro IVA compresa, relativo alla fornitura a noleggio, compreso il montaggio e lo smontaggio del materiale. Secondo gli accordi presi fra Comune e ditta installatrice, la corrente elettrica doveva essere scollegata il 7 gennaio e l’impianto medesimo doveva essere dismesso, improrogabilmente, entro il giorno 12 gennaio 2013.

Bene, quel “improrogabilmente”, letto oggi, suona come una beffa, in quanto la proroga c’è stata, eccome. A voler chiudere un occhio, potremmo dire che forse Viale Carella – per motivi che ci rimangono ignoti – è rimasto uno dei pochi punti luce ad essere ancora illuminati (sui 28 originariamente previsti) ma proprio questo non fa altro che alimentare la critica: perché anche qui non si stacca l’alimentazione? Perché le luminarie sono ancora presenti in tutta la città, nonostante l’improrogabile obbligo di rimozione entro il 12 gennaio?

Quel famoso 7 gennaio è già passato, il Natale anche, ma in Viale Carella i tralicci continuano ad essere accesi. Lo stesso signore di prima ci ricorda: “Quest’anno forse stiamo superando il record di illuminazione oltre il dovuto. Ricordo infatti che nel 2004 siamo arrivati ad avere le luci accese anche in Via Taranto fino al 19-20 gennaio”. Non sappiamo se le cose stiano esattamente così, ma qualsiasi martinese sa che l’illuminazione «fuori termine massimo» è una piacevole ricorrenza che accade ogni anno, e di cui non si conoscono mai i reali motivi.

Non vorremmo però che il problema delle luminarie natalizie sia stato etichettato a Piazza Roma sotto la categoria «Problemi minori», categoria già riservata al famoso manifesto del forum cittadino svoltosi a fine dicembre, manifesto che fu affisso abusivamente in giro per la città. In quella circostanza, il sindaco Franco Ancona, nel corso di un’intervista all’emittente radiofonica Puntoradio, minimizzò l’accaduto, parlando di “pochi fogli”, criticando quindi la stampa locale (e Elezionimartina.it nello specifico), rea di occuparsi solo dei fatti di minore importanza, tralasciando invece cose che – a suo personale giudizio – meriterebbero ben più attenzione.

Noi raccogliamo l’invito del Sindaco, focalizzando il discorso proprio su una questione che si sta protraendo ormai da troppo tempo, e lo facciamo riproponendo il nostro pensiero, che abbiamo già condiviso nelle scorse settimane, quando parlammo per la prima volta del caso.

“In tempi di spending review, di tagli alla spesa pubblica, di servizi che arrancano e di lamentele dei cittadini, continuare a tenere le luci accese sortisce due effetti: dà alla città un’immagine di dubbio gusto viste le festività ormai abbondantemente terminate, e contribuisce ad un ovvio spreco di corrente elettrica (prodotta con le centrali termoelettriche, fortemente inquinanti), che crea un’evidente distonia con l’impegno dell’Amministrazione verso le tematiche ambientali. Chi paga per questo consumo inutile? La risposta (ovvia) ai lettori”. L’ormai famoso signore di Viale Carella la risposta ce l’ha data, ma per non cadere nel turpiloquio la lasciamo alla vostra immaginazione. Torneremo nuovamente sulla questione, non appena ci saranno sviluppi.

Carlo Carbotti

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