L’incontro in Basilica con la Lumen Fidei, la prima enciclica di Papa Francesco, è stato condotto da mons. Marcello Semeraro, segretario della commissione deglii 8 cardinali voluti proprio dal nuovo Pontefice per la riforma della Chiesa. A introdurre la serata, dopo i saluti del rettore della Basilica mons. Franco Semeraro, è stato Francesco Lenoci, docente dell’Università Cattolica, il quale ha sottolineato come l’incontro volesse essere un modo per conoscere qualcosa in più sul “pensare Cristiano di Papa Francesco”. Nell’enciclica Papa Francesco, riprendendo lo scritto già iniziato da Benedetto XVI, parla della luce della fede: una luce da riscoprire. Mons. Marcello Semeraro ha proposto un filo di lettura tra i tanti possibili, tenendo conto di in un particolare aspetto della spiritualità del Papa: quella di Ignazio di Lojola dei Gesuiti. “Vedere Dio in tutte le cose e tutte le cose vedere in Dio”. In quest’ottica, la presenza di Dio nel mondo è reale e ha tante voci che sta a noi saper ascoltare utilizzando tutti i nostri sensi. Memoria, intelligenza e volontà sono le tre potenze della spiritualità ignaziana. E la memoria è molto cara al cardinal Bergoglio. Guardare indietro per percepire maggiormente la presenza di Dio. Il ricordo va trasmesso di generazione in generazione. La memoria non come nostalgia ma come uno strumento per rivitalizzare il presente facendo in modo che la Parola di Dio sia per noi sangue e forza vitale. La nostra memoria costruisce la nostra identità personale e guida il nostro agire. Avere fede significa anche avere memoria, una memoria fondante che parte dal passato, attraversa il presente e va nel futuro che Cristo ci ha donato con la sua Resurrezione. Questa viene trasmessa attraverso uomini e donne di memoria attraverso la loro testimonianza. In conclusione, l’arcivescovo di Taranto mons. Filippo Santoro ha evidenziato come l’enciclica non si possa separare dalla vita del Papa. L’obiettivo principale è quello di riscoprire la fede come qualcosa di realmente visibile, vedere secondo la luce dell’incarnazione. Chi vede il Papa vede Gesù, una persona. La fede nasce dall’ incontro con il Dio vivente attraverso la testimonianza di un uomo, con la sua semplicità e la sua accoglienza che nascono dalla sua profonda spiritualità e dalla sua continua preghiera. Ed è proprio con una preghiera a Maria che il Papa chiude l’enciclica, chiedendo tra l’altro che l’uomo si faccia toccare dall’amore di Dio perchè possa toccarlo con la fede.

Matteo Gentile

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