Eravamo stati i primi a dire che la nuova gara per i parcheggi a pagamento ci lasciava molto perplessi, soprattutto perché il capitolato era stato fatto ad hoc per l’unica azienda che si sarebbe presentata e l’avrebbe vinta. Il Commissario Calvosa, incurante di quanto avevamo scritto e confortato da colui (della Polizia Municipale),  che quel capitolato d’appalto lo aveva scritto, lo aveva espletato senza alcuna attenzione. Sulla società appaltatrice tanti dubbi, una cooperativa fatta di lavoratori che guadagnavano poco più di 400 euro al mese che non godevano di ferie o malattie, ma in realtà con un gestore (ex assessore comunale)  che tesse le fila di un gruppo di persone che hanno bisogno di lavorare, alcuni di loro con grossi problemi personali. Ed è proprio su questo che conta chi di fatto gestisce la cooperativa.  Strani movimenti riguardanti i cambi nel Consiglio d’Amministrazione o licenziamenti per coloro che alzano la testa. “La malattia non c’è stata mai retribuita, se ci ammaliamo peggio per noi. Se non lavoriamo ci viene tolta la giornata, se dobbiamo fare lo straordinario costa in maniera differente”. Un altro afferma che era vice presidente e si è trovato fuori senza mai aver firmato alcunché (??).  Per la verità, quell’appalto parcheggi obsoleto che favorisce solo qualcuno ,non tiene assolutamente conto delle nuove tecnologie, i parchimetri ad esempio con gli ausiliari del traffico a controllare, cosa che favorirebbe un reale controllo sulle entrate”. Anche su questo ci sono delle dichiarazioni di alcuni ex dipendenti che interesserebberola Guardiadi Finanza. Un gruppo di ex parcheggiatori hanno iniziato la loro battaglia che ha interessato la ‘Filt Cgil” dopo aver raccolto buste paghe e tante altre denuncie che se appurate configurerebbero diversi reati. E’ dello stesso avviso il segretario generale della Filt di Taranto Pietro Greco, il quale già a luglio aveva chiesto al Comune un tavolo tecnico. Secondola Cgilil capitolato d’appalto che regola i rapporti contrattuali tra Comune e la cooperativa relativi all’organizzazione del servizio, indica anche i diritti e i doveri reciproci. Tra l’altro prevede, in caso di violazione delle disposizioni e delle clausole contrattuali, i casi di risoluzione di diritto del contratto e quelli in cui, a fronte di inadempienze della cooperativa , è previsto il pagamento di una penale tra le condizioni che determinano la risoluzione del contratto vanno indicate: la sospensione o ritardo nei pagamenti del canone dovuto al comune per un periodo superiore a 15 giorni(art. 11); l’obbligo ad assumere, come lavoratori dipendenti, tutti gli addetti al servizio nel numero non inferiore a 12 dipendenti della precedente ditta affidataria, riconoscendo agli stessi la professionalità acquisita ed impiegandoli per un numero di ore non inferiore a quelle prestate presso la precedente affidataria del servizio(art 12); nello stesso art. si stabilisce che la coop deve rispettare le condizioni normative e retributive sancite dal CCNL;

In una lettere inviata al Sindaco, al Comando Provinciale della Guardia di Finanza e alla direzione territoriale del lavoro di Taranto dalla Cgil nelle persone del segretario provinciale Greco e di Isabella Massafra si legge che le modalità di allontanamento dei degli ex parcheggiatori, nonché soci della Cooperativa Labor e Securitas  erano le seguenti: “ Leonardo Carrieri mandava a chiamare il socio-lavoratore che si doveva espellere o licenziare e lo invitava, con una scusa qualsiasi, a non presentarsi, il giorno dopo, sul posto di lavoro, dando ad intendere di averlo solo sospeso temporaneamente. Tuttavia, poiché questa “sospensione” si protraeva a lungo ed i sospesi dal servizio cominciavano ad essere in molti, i soci lavoratori, su suggerimento delle scriventi OOSS, decidevano di richiedere all’UTL il proprio stato occupazionale, onde verificare la loro posizione.  Solo in questa occasione e solo fortuitamente venivano a conoscenza di essere stati licenziati, senza peraltro, aver ricevuto alcuna comunicazione scritta.

Per altri due soci lavoratori, invece, il consiglio di amministrazione della cooperativa, invece di procedere al licenziamento, ha optato per un’ulteriore soluzione, ancora più drastica: li ha allontanati dal servizio e, successivamente, comunicando la decisione del consiglio di amministrazione, li ha esclusi dalla cooperativa, determinando, di fatto, il loro automatico licenziamento. e’ pleonastico aggiungere che le motivazioni dell’esclusione, addebitate ai soci-lavoratori, sono false, generiche, inconsistenti e infondate”.

Se ciò non bastasse, c’è da aggiungere che,la Cooperativa, sempre secondola Cigl, non avrebbe mai applicato il CCNL di categoria, stante che le retribuzioni dei lavoratori sono da sempre state ben al di sotto dei minimi contrattuali (la paga effettivamente percepita mensilmente, al netto delle ritenute, era di circa €400,00 afronte di un lavoro giornaliero a tempo pieno) e che non ha mai concesso, né retribuito, le ferie, i permessi, le mensilità aggiuntive e, dopo la conclusione del rapporto di lavoro, il TFR.

Inoltre,  sempre perla Cigl, avrebbe gestito in maniera, a dir poco, caotica il personale. Infatti, mentre i redditi annuali dichiarati ai fini IRPEF coincidono con la reale retribuzione dei lavoratori (pari ad € 4.800,00 annui), quelli dichiarati all’INPS per il versamento dei contributi sono pari ad €13.000,00 così come indicati nei Mod. CUD.

Ancora, riguardo alle buste paga si può osservare che alle ore mensili lavorate non corrispondono gli emolumenti erogati. Ad onor del vero, bisogna anche dire che l’Amministrazione comunale ha permesso che il servizio dei parcheggi fosse esercitato anche la domenica e festivi, sottraendo le aeree a manifestazioni che venivano organizzate da associazioni che, per poterle continuare a fare, devono pagare alla Cooperativa. E’ un paradosso.La Cigla questo punto ha chiesto al Comune di Martina Franca di controllare e verificare chela Cooperativaabbia rispettato le condizioni sancite dal Capitolato di appalto, compreso il puntuale pagamento del canone mensile. All’Osservatorio provinciale sulle cooperative, pressola DTL, istituito con il Protocollo Cooperazione del 10/10/2007, di applicare la legge n.142/01, che ha sancito l’instaurazione oltre del rapporto societario, di un distinto vincolo contrattuale che disciplini la prestazione lavorativa; Al Comando provinciale della Guardia di Finanza ed alla DTL di Taranto di intervenire per verificare se ci sono discrasie tra quanto risulta nelle buste paga e sui Mod. Cud e quanto dichiarato ai fini Irpef o all’Inps, comminando, se del caso, le dovute sanzioni.

Si attende di conoscere ora, cosa farà il Comune di Martina Franca. E’ anche questa Martina. Per conoscere come vanno gestiti i parcheggi a pagamento non bisogna andare lontani in altre regioni, basta spostarsi solo di15 kmad Alberobello. Ma questa è un’altra storia.

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