Aggressione al Consigliere regionale martinese a Bari

 Un lunedì nero, quello capitato al Consigliere regionale Antonio Martucci a Bari.  E’ ancora scosso, nonostante siano passati alcuni giorni.

Consigliere Martucci, ci racconta quel pomeriggio?

“Avevo lasciato intorno alle 18.30 il Consiglio regionale per andare a Palese presso l’Hotel Baia Palace dove si teneva una assemblea di coordinamento dei Forconi per l’iniziativa prevista per il 9 dicembre. Sarò stato circa novanta minuti e subito dopo mi sono avviato verso l’imbocco autostradale nei pressi del quartiere San Paolo. Dopo averlo percorso per un tratto, ricordo di aver oltrepassato un cavalcavia, mi sono sentito tamponare. Pioveva a dirotto. Mi sono fermato facendo esattamente quello che si fa in questi casi, guardando il danno subito dalla mia auto, una BMW 520 acquistata qualche mese fa,  e mi sono visto addosso tre individui alti, magri, con passamontagna che mi hanno scaraventato a terra. Mi avranno forse colpito con un calcio. Sono caduto in una pozzanghera. Mentre cadevo ho estratto dal mio pantalone il portafogli che tenevo nella tasca di dietro e l’ho scaraventato lontano”

Cosa le dicevano?

“I soldi, i soldi. Mi hanno perquisito. Hanno preso le chiavi che portavo addosso, un IPod che avevo avuto in dotazione dalla Regione, un giubbotto  di pelle appena indossato, un telefonino. Hanno preso l’auto e si sono dileguati”.

Ed il portafogli?

“Fortunatamente non lo hanno trovato e l’ho potuto recuperare”

Portava denaro con lei?

“Avevo prelevato 2000 euro dalla banca”

Ha riportato ferite?

“Sono stato fortunato per questo. Non mi hanno colpito. In quei casi le conseguenze sono spesso disastrose, considerando che io ho reagito, perlomeno verbalmente contro di loro. Erano evidentemente dei professionisti”.

Cosa ha fatto dopo?

“Mi sono avviato a piedi verso il casello autostradale a circa 300 metri da dove avevo subito l’aggressione. Sono stato soccorso dal casellante che mi ha fatto asciugare e mi ha dato qualcosa di caldo. Ha chiamato la pattuglia dei carabinieri che appena giunta sul posto mi ha portato in caserma. Avevo un vuoto di memoria, non riuscivo a ricordare nessun numero telefonico da chiamare”

Momenti di terrore…

“Che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico. Eppure, pensandoci a mente serena, penso di essere stato fortunato a non aver avuto danni fisici”

E’ stato fortunato anche nell’aver ritrovato la sua auto.

“Si. E’ stata rinvenuta dai Carabinieri a Bitonto. Era chiusa. Mi hanno detto che in questi casi la pattugliano per prelevarla in un secondo momento. L’ho aperta con il doppione delle chiavi. L’avevano rivoltata come un calzino per vedere se c’erano antifurti satellitari. Probabilmente doveva servire per qualche rapina oppure volevano portarla all’estero”

Di che nazionalità erano i suoi aggressori?

“Gli inquirenti mi hanno detto che in quella zona avvengono molti episodi del genere. Sono prevalentemente bande di stranieri, ma io, dalla mancanza di accento ritengo che si trattava di italiani”

Potrebbe essere stato seguito fin dalla Regione?

“Non escludo nulla. Potrebbe essere, così come da Palese”

Tutto è bene quello che finisce bene, anche se sarà difficile dimenticarsi di quei momenti.

“Ripeto, non lo auguro nemmeno al mio peggior nemico”

Antonio Rubino

 

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