Chissà per quanto avrà sollecitato l’effettuazione di lavori, la dirigente della scuola “Giovanni XXIII” che conta poco meno di mille iscritti. Il tetto dell’edificio scolastico di piazza San Francesco da Paola-viale Europa, e in particolare, sembra, alcune sporgenze dal tetto, presentano dei pericoli. Serviva fare delle opere di messa in sicurezza. E al Comune lo sapevano da prima dell’inizio dell’anno scolastico, infatti è datata 13 settembre la procedura a firma Giuseppe Mandina, dirigente dell’ufficio tecnico, finalizzata all’effettuazione di lavori urgenti. Ora, urgenti erano anche quelli alla “Marconi” e lì si è lavorato di sabato e domenica, per pulire la scuola e presentarsi in tempo all’appuntamento con la campanella. Il Comune non ha fatto altrettanto per la “Giovanni XXIII”. Come mai? Soluzione pasticciata, direbbero i vertici comunali (che non lo dicono quando le fanno loro).

Comunque sia, proprio all’inizio dell’anno scolastico, l’amministrazione comunale di Martina Franca ha disposto l’effettuazione urgente dei lavori per la messa in sicurezza di quel tetto dell’edificio, con tanto di provvedimento pubblicato in albo pretorio online del Comune. Limitazione traffico il 19 e il 20 settembre dalle 7 alle 18, per i lavori. Che evidentemente continuano anche oltre il 20. E con i bambini a scuola. Particolare amaramente singolare: per il valore della sua attività didattica, la “Giovanni XXIII” insieme ad altri istituti rappresenta la città, oggi, al Quirinale. E poi deve fare i conti con queste situazioni come i lavori durante l’orario di lezione.

Che, passata un’intera estata, si sia prospettato il problema proprio quattro giorni fa, sarebbe roba da farsi regalare un corno. Invece, non pochi genitori ritengono che si sia perso tempo, a palazzo ducale, e che si sta realizzando adesso quello che si poteva fare da mesi.

Lettera di un genitore, stamani dopo che l’uscita da scuola (tre quarti d’ora prima, da qualche giorno e “almeno per tutta questa settimana” dice il genitore) ha rappresentato un’arrabbiatura collettiva. Caos anche per andare a prendere i figli a scuola, traffico abbastanza impazzito in quella zona. Una mamma è andata a parcheggiare, così, a pagamento e ha scoperto che davanti alla cabina del gas metano, in piazza San Francesco da Paola, non solo si parcheggia (chissà se, a proposito di sicurezza, questo sia possibile) ma si parcheggia anche a pagamento.

“Cara redazione, chi vi scrive è uno dei tanti genitori che tra mille peripezie del proprio lavoro quotidiano, si reca presso il plesso scolastico per prelevare il proprio figlio al termine delle lezioni.
Ebbene, la storia che vi narro ha dell’incredibile: a causa dei lavori di messa in sicurezza dei cornicioni, così ci è stato detto dal corpo insegnati, la scuola Giovanni XXIII terminerà l’orario delle lezioni alle12.15 anziché alle 13.00. Il dato di per sé non è sconcertante, lo sono le motivazioni addotte. Stanno manutenendo l’immobile al cui interno ci sono dei bambini nel l’orario scolastico e soprattutto ad inizio di anno scolastico. Il tutto con il divieto di accesso alla scuola per qualsiasi veicolo e senza che il traffico sia regolamentato dai vigili.
Ora vorrei chiedere al sindaco se questo intervento poteva essere fatto durante la pausa estiva onde evitare inutili e gravi disagi ai bimbi, ai genitori al personale docente e non”. Martino Bruno.

20 pensiero su “Al via la scuola, al via i lavori: caos Comune alla Giovanni XXIII”
  1. In questa lettera vi sono delle notizie non vere! I ragazzi iniziano ad uscire alle 12.45 e non alle 12.15! Tutto sommato l’uscita da piazza San Francesco crea meno problemi di viabilità di viale Europa! I vigili transennano l’area a ridosso della scuola dove vi è la presenza di due operatori del servizio civico! Il vigile è presente in viale Europa da dove escono comunque bambini di prima e seconda elementare e dove vi è più traffico! Certo i lavori potevano essere fatti in estate ma prima di scrivere e spalare fango….informiamoci!!!

    1. Grazie per il suo intervento. Dal nostro punto di vista abbiamo dato spazio a un genitore. Quello che è riportato fra virgolette è suo, di quel genitore. Di nostro c’è che i lavori durante i giorni di lezione e durante l’orario di lezione sono una cosa un po’singolare (altro che spalare fango: si parla di bambini) e, se dovesse accertarsi che la situazione era nota sin dall’estate, la cosa si mette male. Non trova? (agostino quero)

  2. Cara redazione e caro sig Lorenzo,
    Per mi conosce sa che nn parlo o meglio nn scrivo se nn sono sicuro di quello che leggono vedo.
    1) i bimbi della scuola materna ( tra cui anche mio figlio) escono alle 12,15 e personalmente accompagnando mio figlio a scuola la mattina vi era interdetto il transito veicolare perché vi erano i mezzi della società marraffa con operai in opera sulla pedana mobile che effettuavano lavori. Come me molti genitori hanno accompagnato i loro figli all’interno della scuola e i lavori sono proseguiti.
    I c’è operatori utili all’uscita scolastica in piazza San Francesco nn ci sono come non ci sono vigili…
    Le chiedo caro sig Lorenzo venga a vedere la mattina e all’uscita cosa accade e poi parliamo se quanto detto corrisponde a inesattezze.. Oltre questo credo che sia singolare fare i lavori durante e soprattutto ad anno scolastico iniziato… Quindi come dice lei informiamoci e sopratutto esponiamoci… Facile rimanere nell’ombra di un solo nome.

  3. Gli esterni della Scuola Giovanni XXIII hanno presnetato delle criticità insospettabili prima dell’avvio delle lezioni, scoperte da me. L’assessore ai LL:PP e l’Ufficio Tecnico hanno immediatamnete predisposto in tempo reale sopralluoghi tecnici e provvedimenti, per verificare lo stato delle mappette delle finestre, noleggiando un cestello. Dalla verifica delle mappette, si è scoperto il rigonfio di parte degli intonaci, compresi quelle delle pensiline. La scuola è stata messa subito in sicurezza. Voglio ricordare che quella scuola è stata ristrutturata con circa 3 miliardi nel decennio scorso… dopoe essere stata chiusa per 10 anni.Tutte le informazioni e la corrispondenza la vero la prò verificare con la dirigente Blonda, informata in tempo reale su tutto.Fino alla mia ” scoperta” nn c’erano segnalazioni di alcun tipo, almeno nella nostra gestione amministrativa. La matuenzione degli edifici va fatta. Ad ogni buon conto i disagi saranno attutiti al minimo e la scuola potrà contare su un finanziamneto per la rigenerazione energetica che risolverà i problemi delle facciate esterne. Mi fermo qui. Le polemiche fatele pure, però occorre informarsi prima. Grazie.

    1. Grazie per il suo intervento. E grazie per il chiarimento. Nessuno mette in discussione il suo operato che è encomiabile e le viene riconosciuto costantemente come merita. I sopralluoghi magari dovrebbero toccare ad altri e se nessuno dei deputati a farlo si è accorto degli aspetti critici della vicenda non va bene. E so che lei la pensa così. Dopodiché a lei devono andare i ringraziamenti delle famiglie e degli operatori di quella scuola. Ringraziamenti alla sua sensibilità personale e a come ha svolto il ruolo di assessore anche in questo caso. Ringraziamenti al sistema, un po’meno. Questa la mia opinione. (agostino quero)

  4. E’ giusto lamnetarsi per questi lavori eseguiti a scuole già iniziate. Purtroppo è una piaga che va avanti fin da quando andavamo a scuola noi. Io ricordo che le riparazioni dei termosifoni venivano (e probabilmente vengono ancora oggi) fatte a novembre quando cominciava già il freddo. Se la consola alla Marconi nel 2006 la scuola rimase chiusa oltre un mese e i ragazzi (circa 1000), dopo non essere andati a scuola per 20 giorni, fecero i turni di pomeriggio alla Giovanni XXIII perchè c’era il rischio che, superando un certo numero di assenze, avrebbero potuto perdere l’anno scolastico. Particolarmente sfortunati furono quei ragazzi che in 5 anni non hanno potuto mai vedere la palestra coperta della loro scuola e, quindi, non hanno mai fatto educazione fisica alle elementari. Infatti, negli anni 2006-2011 i lavori non furono eseguiti nè d’estate nè di inverno.

    1. Grazie per il suo intervento. La storia della “Marconi” è ben conosciuta da tutti, per quella chiusura che forse era originata da una perizia un po’troppo allarmistica. C’è poi anche la storia della “Giovanni XXIII” che un paio di decenni fa, subì un crollo parziale perché era stata sottovalutata la situazione. Insomma si va avanti un po’così, da troppo tempo. Ora, che si faccia subito qualcosa dopo che un assessore ha segnalato un problema (e i sopralluoghi degli altri dove sono?) va benissimo. Ma, la domanda posta da noi è questa, se per una scuola si è lavorato anche il sabato e la domenica per fare in tempo con l’apertura dell’anno scolastico, come mai non si è fatto anche lì alla “Giovanni XXIII” visto che i primi documenti dell’ufficio tecnico comunale risalgono a prima non solo del 16, ma anche del 15 e del 14 settembre?

  5. Caro direttore, il mio intervento non vuole assolvere nessuno perchè sono convinto che sarebbe stato possibile effettuare i controlli prima.Anzi, per le scuole, buona norma vorrebbe che i controlli venissero effettuati subito dopo la chiusura. Anche perchè far venire le imprese non è cosa facile. Chi ha avuto la sfortuna di dover ristrutturare una casa, come il sottoscritto e per ben due volte, può affermare, senza timore di smentita, che è più facile far venire, per un consulto, un primario da Bari che non un elettricista, un idraulico, un muratore, un falegname. Ricevere la loro visita il giorno e all’ora pattuita è pura utopia.

    1. Grazie per il suo intervento. Chissà cosa ne penseranno ora muratori, falegnami, idraulici ed elettricisti: non generalizzi. (agostino quero)

  6. Il sopralluogo dell’assessore può bastare. Quando parliamo di altri si generalizza…chi sono gli altri?

    Abbiamo la fortuna di avere un grande assessore ed è ora di godercelo con tutta la sua efficienza e la sua cultura.

    Il nostro assessore ha anche chiuso le porte di strutture e/o chiese (come un portinaio) alla fine di alcune manifestazioni scolastiche dello scorso anno perchè il Comune (cioè noi) non può permettersi di pagare gli straordinari.

    Grazie e avanti così ass. Scialpi, ottimo lavoro.

    1. Grazie per il suo intervento. Sulle qualità dell’assessore non si discute. Non deve arrivare lei a fare il sermoncino. Gli altri sono quelli che occupano gli uffici ai quali compete la prevenzione in materia di sicurezza. Anzi, se si trova lei dalle parti di palazzo ducale, può darci una mano e fornirci un elenco. Ecco chi sono gli altri. Dai dirigenti ai funzionari eccetera eccetera. Però lei non ci dice neanche l’identità sua, figurarsi se può aiutarci con gli altri. Parla lei, di nomi da fare. Clamoroso. (agostino quero)

  7. cara redazione,
    rispondo all’assessore Scialpi a cui va la mia stima personale e professionale, dicendo che la mia non voleva essere una mera polemica, ma appare quantomai strano che non ci sia un cronoprogramma di manutenzione.
    Lodevole il fatto che l’Ass.re Scialpi abbia fatto tutto necessario e in suo possesso per fare il possibile per provvedere alla c.d. urgenza… ma nn credo che aspettare la scoperta di un pericolo possa essere auspicabile in futuro… aspettiamo che il tetto cada per porvi rimedio?
    Nessuna polemica una mera constatazione di non perfetta efficienza.
    martino bruno

  8. Ma lo sanno anche i muri che abbiamo un ufficio tecnico sottodimensionato. Non riescono a fare l’ordinario neanche in ufficio figuriamoci…Quindi va bene anche il sopralluogo di un assessore preposto.I genitori devono solo avere la pazienza di attendere qualche giorno di disagio . E non è successo niente…altrimenti si scatenava l’apocalisse che si scatenava anche se non fosse intervenuto nessuno. Mi dolgo del sermoncino ma è evidente che qualche inesattezza c’era nell’articolo che poi abbiamo girato a caciocavallo …e cioè dal politico (“palazzo ducale” o “comune”) al dirigente, tecnico, geometri ecc.
    Come sempre a voi l’ultima parola.

    1. Grazie per il suo intervento. L’ultima parola a noi sempre. Palazzo ducale, Comune, ufficio tecnico eccetera, non sono caciocavallo come dice lei. Io le dico come la penso a proposito di palazzo ducale, uffici, Comune e via discorrendo: siccome si fa eleggere, quello che prima di tutti deve risponderne è sempre il sindaco. Per principio. Poi ci sono le singole responsabilità. E allora il sindaco, e a cascata gli altri, ci deve dire come mai fino a qualche giorno dall’inizio dell’anno scolastico, lì nessuno si era accorto del problema. Il sottodimensionamento dell’ufficio è una balla. Ci sono priorità: la sicurezza delle strutture scolastiche in vista dell’apertura dell’anno scolastico è una priorità. Non difenda l’indifendibile. (agostino quero)

  9. Forse è la storia passata di qualun altro che testimonia la difesa dell’indifendibile.

    1. Salve, vorrei poter descrivere anche dal mio punto di vista la faccenda…
      Premesso che solo con le ultime violente piogge si e` verificato il distacco di alcuni calcinacci a cui l’Amm. pone riparo in questi giorni, vorrei segnalare la celerita` dei tempi intercorsi tra la segnalazione (dell’Ass. Scialpi), l`autorizzazione per l’impiego dei mezzi necessari e l’intervento. Riguardo l’organizzazione oraria,poi, occorre specificare che solo per le sezz. di scuola dell’infanzia e` stata disposta l’uscita entro le 12.30 al fine di evitare la sovrapposizione con quella della primaria. L’ eventuale difficolta` dei genitori puo` essermi rappresentata per trovare, insieme, soluzioni piu` opportune (le docenti restano comunque in servizio sino alle 13.00)e sicure! Oltremodo, l`inserimento graduale dei piu` piccoli prevede ,condivisa con i genitori, l’uscita anticipata nei primissimi giorni di scuola! Nulla e` variato per la scuola primaria..viene chiesto alle famiglie dei remigini di trovarsi anzitempo nei pressi delle uscite (per le 12.45)per permettere il fluire veloce e sicuro degli alunni di 6-7 anni. A tale proposito porgo il mio ringraziamento al Comando dei Vigili urbani, alle unita`del Servizio di ausilio al traffico che predispongono il transennamento in sicurezza della zona antistante l’uscita e all’Assessore Scialpi, attento e determinato nell’offrire il proprio contributo al servizio della SCUOLA.
      I problemi di parcheggio appartengono da sempre al quartiere Paolotti…GARANTIRE LA SICUREZZA AGLI ALUNNI E` COSA ALTRA!
      L’ottica e` quella della collaborazione tra Scuola, Enti, Famiglie…strumentalizzare il disagio e` una formula che non appartiene all’Istituto che rappresento . Grazie.

      1. Grazie per il suo intervento. Noi teniamo conto anche delle lamentele delle mamme, ovviamente. Lo spazio, qui, è di tutti. E ha fatto bene a rivendicarne un po’ per lei, per descrivere la situazione. (agostino quero)

  10. Caro direttore, la seguo da un anno in questi forum e ho notato che da circa 20 giorni ripete sui più disparati argomenti la stessa conclusione: difesa dell’indifendibile. Pur lasciando inalterato il senso della conclusione che ne direbbe di cambiare le parole? Lei che ha avuto la fortuna di stare, nella passata amministrazione, nella stanza dei bottoni, giornalisticamente, saprebbe rendere edotta la comunità circa quello che, a suo avviso, funziona nella macchina amministrativa e quello che non va. Quali cambiamenti sarebbe opportuno apportare?

    1. Grazie per il suo intervento. Pensi che la formula della difesa dell’indifendibile è stata metabolizzata da parte mia, in tempi passati, ascoltandola da chi amministra ora. Se vuole, io cambio anche le parole. Non c’è problema. Troveremo altri modi per dire la stessa cosa. Io ho avuto la fortuna di stare nella passata amministrazione e in un’altra ancora, in cui governava la stessa coalizione attualmente al governo. Stanza dei bottini? Magari. Se fossi stato nella stanza dei bottoni, per esempio, non si sarebbe mai fatto il centro servizi per il tessile: consigliai di non farlo, sulla scorta dell’esperienza del centro servizi in Emilia Romagna, ma appunto non era compito mio quello di decidere. Stanza dei bottoni? Altro esempio: con la passata amministrazione ero stato nominato assessore all’Ambiente. Non potevo per incompatibilità con il lavoro. Quindi nessuna stanza dei bottoni, ma impegno professionale. Venendo a quello che lei chiede, credo che ripeterò una cosa che, se è vero che lei mi segue da un anno, avrà letto almeno cinquanta volte. Secondo me quello che funziona nella macchina amministrativa è l’impegno personale di amministratori singoli, non tutti (non è un mistero che ritengo inadatto l’assessore Lasorsa, ad esempio) ma quello che non funziona è il sistema. E funziona ancora meno quando il sistema si chiude in un’autodifesa incredibile, non ammettendo quando prende strade sbagliate. Guardi che ci sono problemi ancora irrisolti e sono tutti di questa amministrazione in carica, che li ha creati. Che se ne guarda bene dal dire abbiamo sbagliato strada, cerchiamo ora di prendere quella giusta. Non ci sarebbe nulla di male. Ma non lo fanno. Questo, per esempio, non va bene. Altra cosa che non va bene: dove sono le strategie? Dove sono le politiche per rimettere in moto un minimo di economia? Lei sa che in questa città c’è il 47,2 per cento di disoccupazione? Ha sentito dire, dal sindaco, una parola al riguardo? Io no. E per me questo non va bene. L’esempio della Tares, lo vogliamo proprio ricordare o per pietà umana soprassediamo? E l’Imu? Altri settori: lei sa (faccio un esempio fra tanti che potrebbero essere fatti) che la gente ha paura di tornare a casa la sera perché ci sono randagi un po’ovunque? E a lei va bene che un assessore dica che il problema sarà risolto a medio-lungo termine e la cosa più concreta che gli viene è parlare dei dieci anni passati e bla bla bla? L’assessore è lì per fare il presente, non le recriminazioni del passato. Deve dare risposte di sicurezza per stasera, altro che medio-lungo termine. Che non lo faccia, a lei va bene? Magari sì. Poi però, se dovesse capitare a lei, o a un familiare suo (faccia tutti gli scongiuri del caso e io li faccio con lei) qualche conseguenza, se la tenga. Eccetera eccetera eccetera. Proclami molti, autoreferenzialità molta, fatti pochi. Questo non va, nel sistema attuale. Invertire la tedenza, ad esempio, non sarebbe male. (agostino quero)

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