Si tratta di tre tarantini, che in zona San Paolo si sono resi responsabili della sottrazione di cavi telefonici

Tre tarantini arrestati dalla Polizia di Martina Franca per furto di cavi telefonici. Gli Agenti, allertati da numerose segnalazioni giunte dai residenti della zona di San Paolo, hanno atteso i tre per un’ora, riuscendo ad individuarli e portarli in Commissariato, dove gli artefici del furto hanno confessato. Di seguito i dettagli, nella nota stampa della Questura:

Nella scorsa notte gli Agenti del Commissariato di Martina Franca, hanno tratto in arresto per furto aggravato in concorso tra loro e per interruzione di pubblico servizio tre tarantini: A. C., C. F. e C. F., rispettivamente di 39, 31 e 53 anni.

I poliziotti nella serata di ieri, venivano allertati da numerose comunicazioni, giunte dai residenti nella zona di San Paolo, che lamentavano di essere rimasti senza collegamento telefonico. Le segnalazioni mettevano anche in evidenza la presenza di una KIA PICANTO di colore arancione con tre uomini a bordo che da alcune ore si aggirava in quella Zona con fare sospetto.

Giunti sul posto, i poliziotti nel corso di mirati servizi di perlustrazione riuscivano a ritrovare nascosta in un viale sterrato, l’autovettura segnalata.

Dopo i primi accertamenti di rito, gli Agenti, decidevano di appostarsi per attendere l’arrivo degli uomini segnalati, che giungevano dopo circa un’ora.

I tre, immediatamente fermati, che presentavano tutti gli indumenti sporchi di terra e fango, venivano condotti così negli uffici del Commissariato, dove messi alle strette, non potevano far altro che ammettere le loro responsabilità sul furto di cavi telefonici ed indicare il luogo dove avevano depositato le matasse appena tagliate. I poliziotti , si recavano pertanto sul posto indicato e dietro un muretto a secco recuperavano ben sei matasse di cavo telefonico in rame per un peso di circa 300 kg. ed una borsa di tela contenente gli arnesi utilizzati per troncare i cavi. Pertanto dopo le formalità di rito i tre venivano tratti in arresto e su disposizione dell’A.G. competente posti agli arresti domiciliari.

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