Antonio Cecere e Aldo Leggieri dialogheranno con l’autore alla ricerca di una verità “differente” sui temi economici e sugli attuali modelli economici occidentali.
Si tratta del primo di una serie di incontri in cui gli organizzatori tenteranno di alimentare il sentimento della curiosità e dell’interesse non conformistico attraverso libri di autori “non convenzionali”
Di seguito il comunicato stampa di presentazione dell’evento

Si terrà oggi alle ore 18,30 presso la sala del museo delle Pianelle di Palazzo Ducale la presentazione del nuovo libro di Cosimo Massaro. Al dibattito interverranno oltre all’autore, Antonio Cecere, giovane docente di filosofia, specializzato in bioetica e molto impegnato nel sociale nel nostro territorio, e Aldo Leggieri, presidente commissione consiliare cultura e pubblica istruzione del comune di Martina Franca.
Cosimo Massaro, nato a Torino nel 1971 è originario del Salento, l’antica terra dei Messapi. Attualmente vive e lavora a Manduria, in provincia di Taranto, dove svolge l’attività di disegnatore di interni. Fra i suoi interessi, ha realizzato sculture e dipinti, è maestro di arti marziali e discipline orientali. Collabora con associazioni impegnate nel sociale e nella divulgazione di verità scomode. Già autore di saggi sulla moneta e sostenitore delle tesi del prof. Auriti, affronta la questione dell’euro, chiamando in causa i grandi economisti che hanno studiato i modelli monetaristi e sociali della nostra società. Il libro è utile per capire la crisi in atto ed è indirizzato anche per chi non è un esperto di economia, mettendo in discussione in modo non convenzionale le realtà finanziarie e i modelli sociali dei paesi europei. Da una sua dichiarazione dell’autore: “L’euro è la punta dell’iceberg, l’esito ultimo di un sistema monetario che espropria i popoli e garantisce ai banchieri guadagni astronomici”.
Antonio Cecere, che interverrà al dibattito, evidenzia: “Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo il medesimo orizzonte. Konrad Adenauer aveva ragione. “Euro disastro” di Cosimo Massaro contiene in sè la ricerca della verità. Forse il problema europeo odierno è la mancanza di solidarietà, su cui si basava il processo che ha portato all’Europa Unita. Uniti ma divisi, incapaci di costruire un futuro di Bene Comune, di vera sussidiarietà. Essere costretti nei vincoli di bilancio, nei binari dell’Austerity annulla la bellezza dell’Europa. Le generazioni odierne corrono il rischio di spegnersi, corrono il rischio di essere annullate sull’altare del bilancio. Bilancio ormai è la nuova Idea che sembra costruire la storia e che la costruirà. Eppure i padri dell’Europa parlavano di investimenti, di libero commercio sì, ma anche di aiuti e sostegno delle Nazioni più deboli. La Merkel ha avuto un predecessore importante al tempo della Repubblica di Weimar, il cancelliere Gustav Stresemann. Lui pensò agli Stati Uniti d’Europa, come tanti altri. Ora esiste l’Idea del Bilancio d’Europa degli Stati? L’Europa sarà anche vittima delle oligarchie, del turbocapitalismo, ma ci si dimentica forse che milioni di persone sono più forti dei pochi?”
Aldo Leggieri, che modererà la discussione: “Ho invitato Cosimo Massaro nella nostra città, per mettere in scena una provocazione sullo stato dell’arte del nostro modello occidentale. Gli argomenti che approfondiremo sono molto forti ma è un tentativo di aprire delle finestre poco conformi al pensiero socio-economico dominante e ai dogmi culturali sovranazionali dell’austerità e delle politiche legislative europee da Maastricht al fiscal compact. Si tratta di un percorso di iniziative bibliografiche “corsare” che porteremo avanti anche nei prossimi mesi con altri ricercatori noti e meno noti del panorama italiano (come i postkeynesiani Nino Galloni, già professore all’università di Berkeley e allievo di Federico Caffè, o come Emiliano Brancaccio, napoletano, docente di economia politica e del lavoro all’università del Sannio)  per scopi divulgativi e per alimentare il sentimento della curiosità e dell’interesse non conformistico verso i giovani e i meno giovani della nostra comunità.”

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