Grande successo di pubblico per la rappresentazione teatrale “Occhio … Pino”
Di seguito il comunicato stampa diffuso dalla compagna teatrale “Le Quinte”

Le emozioni non si possono raccontare ma si possono condividere. La compagnia teatrale “Le quinte” ha portato in scena venerdì 4 aprile al Teatro Verdi di Martina Franca “Occhio … Pino”, atto unico liberamente ispirato a Pinocchio di Carlo Collodi, e non può certamente fare una recensione del proprio spettacolo. Quello che i componenti della compagnia possono raccontare è la risposta ricevuta dal pubblico presente in sala. Gli applausi durante la rappresentazione e al termine della stessa sono stati il segno con cui gli spettatori hanno espresso partecipazione emotiva e gradimento per quanto tutto il cast ha raccontato sulla scena. Non vogliamo parlarci addosso, ma vogliamo soltanto ringraziare chi, ancora una volta, ci ha concesso fiducia decidendo di acquistare il biglietto e venire a vedere una rappresentazione che si presentava come una sfida. Una sfida perché il tema di Pinocchio, il burattino di Carlo Collodi, al secolo Carlo Lorenzini, ha accompagnato generazioni di ragazzi ispirando numerosi capolavori della televisione e del cinema. Il rischio di cadere in paragoni con tali mostri sacri era grande, così come la decisione di far viaggiare nel tempo il burattino senza tempo e riportarlo ai nostri giorni poteva snaturare e sembrare irriverente nei confronti dell’illustro autore Collodi. Il testo scritto da Matteo Gentile e la regia di Pasquale Nessa hanno cercato di costruire un racconto “cucito” addosso ai componenti della compagnia, che hanno messo cuore e impegno nel raccontare emozioni e sentimenti che nascono da valori immutati ed eterni. Sul palco e dietro le quinte le emozioni sono state tante, e questo possono raccontarlo i ragazzi che le hanno vissute. Nell’aria si è creata un’alchimia magica tra quanto si cercava di raccontare e quanto arrivava dal pubblico. Il giovane Pinocchio del racconto portato in scena da “Le Quinte” ha affrontato l’antico percorso della crescita individuale alla ricerca della vera libertà, imbattendosi anche nel tema della donazione. In questo senso, la compagnia ha collaborato con l’associazione “Lo sportello di Mattia”, avvalendosi anche del supporto di Antonello Dell’Era, neuropsichiatra infantile, per raccontare, tra le altre cose, la donazione di sé agli altri. Cast artistico: Andrea Muscato, Gianni Lenoci, Piero Notarnicola, Simona Candita, Livia Mariella, Osmanno Montanaro, Teresa Lofrumento, Arianna Mazza, Marcella Semeraro, Serena Berni, Francesco Pastore, Giuseppe Recchia, Giulia Terraciano, Graziana Marraffa, Marco Tagliente, Ludovico Semeraro, Jany Indelicato, Antonello Dell’Era, Lillly Carbotti, Mariantonietta Di Marco. Aiuto regia: Elina Semeraro. Direttore di scena: Giusi Saponaro. Disegno luci e audio: Ra.di.ce. Responsabile di produzione: Gianni Carbotti. Consulenza musicale: Maurizio Pezzulla. Gianni Carbotti, responsabile di produzione della compagnia, nei saluti finali ha voluto citare, con grande umiltà, quanto diceva il grande Eduardo De’ Filippo: “nel teatro si vive sul serio quello che gli altri recitano male nella vita”.

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