Solita pacatezza nei gesti, nelle parole e negli atteggiamenti; Di Meo si presenta in conferenza stampa post Martina – HintereReggio con il volto «spaccato» in due dalle emozioni contrastanti e conviventi: una metà (del volto) dipinta dalla soddisfazione dei tre punti conquistati; l’altra, scarabocchiata dalla moltitudine di palle goal sprecate dai suoi e dai fischi che hanno inzuppato l’animo suo, della squadra e della società tutta. «Sono contento per la vittoria, ma anche oggi abbiamo creato tanto e sprecato altrettanto – afferma -. Credo che la mia squadra abbia dimostrato in campo la netta differenza di potenziale che intercorreva con l’HinterReggio, mettendo in campo – continua – giocate di buon calcio e tenendo bene il campo; sono soddisfatto, inoltre, dell’umiltà tattica e personale dei ragazzi, che hanno saputo metabolizzare al meglio il 4-3-3 mettendosi a completa disposizione per il bene della squadra – evidenzia -. Questi ragazzi meritano solo elogi per la loro professionalità e dedizione ed invece anche oggi hanno subito fischi dalle gradinate – incalza -. Ultimamente – continua – noto una certa avversione nei nostri confronti che sinceramente non riesco a capire e condividere considerando che siamo al terzo posto in classifica. Sono proteste che fanno male – ammette – in quanto non contestualizzabili, oltre che ingiuste nei confronti di una società che ha fatto e continua  a fare grossi sforzi per regalare alla città un calcio degno di essere chiamato tale. Noi però continuiamo a lavorare, a crescere partita dopo partita per rimanere in zona play-off fino a fine gennaio: poi se potremo interverremo sul mercato per puntare, eventualmente, a qualcosina in più – rivela -. Ad oggi però mi sento di ringraziare di cuore i ragazzi della curva che ci seguono in ogni trasferta e ci sostengono a prescindere dal risultato: loro fungono da dodicesimo uomo in campo». Stessa pacatezza del tecnico biancoazzurro calzata con naturalezza da Marsili, di cui lo stesso tecnico dirà: «E’ il nostro miglior giocatore, magari ad averne undici come lui». Padrone del centrocampo, ubicato in una posizione privilegiata nelle gerarchie di squadra, Marsili incassa i complimenti del suo mister con retorica consapevolezza provando a distribuirli a tutti i suoi compagni: «Siamo tutti importanti per la squadra, sia chi scende in campo dal primo minuto sia chi parte o siede dalla/in panchina – puntualizza -. Mettiamo in campo disponibilità e grinta per raggiungere il nostro obbiettivo: ovvero incamerare quanti più punti possibili partita dopo partita, senza pensare al futuro». Parole che velano una lungimiranza messa in evidenza poi, invece, dall’ad del Martina Petrosino, il quale rivelerà l’ipotesi di eventuali provvedimenti «qual’ora nelle prossime gare interne l’affluenza di pubblico dovesse rimanere tale a quella scarsa registrata sin ora».

Valerio Cantore

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