Anche l’assessore Sasso contro l’anticipazione dei test universitari: “distolgono gli studenti dagli esami di maturità.” Nel mirino anche la riduzione dei posti disponibili nelle facoltà di medicina: “così non si può andare avanti”

Domani l’assessore al Diritto allo Studio e Istruzione, Alba Sasso, sarà presente a Martina nell’ambito del convegno organizzato dalla consulta dei giovani sul tema dell’orientamento universitario dopo la scuola. Chissà se, dinanzi al rettore dell’università di Bari e al delegato di quella del Salento ripeterà quanto dichiarato ieri sulla riduzione dei posti messi a disposizione dal Miur per le facoltà di medicina e sull’anticipazione dei test di ammissione agli stessi. Nella giornata di ieri, infatti, l’assessore aveva diffuso una nota stampa che faceva seguito alla protesta degli studenti della Rete della Conoscenza contro la riduzione dei posti e l’anticipazione dei test per l’accesso alle facoltà a numero chiuso. “Gli studenti italiani – scrive – hanno subito in questi ultimi anni decisioni sui loro percorsi di studio, non solo calate dall’alto, ma immotivate e talvolta irragionevoli. In questi giorni in tutta Italia studentesse e studenti che dovranno sostenere i test di accesso alle Facoltà di Medicina protestano per la riduzione dei posti prevista dal Ministero, decisa senza una verifica del fabbisogno reale. Il tutto, mentre si susseguono notizie contrastanti tra chi dice che ci sia un gran bisogno di medici e chi sostiene il contrario. E mentre noi importiamo medici dall’estero. Così non può funzionare: così come non può funzionare la scelta di collocare i test di accesso nell’ultimo anno della scuola secondaria. L’attenzione di studentesse e studenti sarà concentrata su questa scadenza piuttosto che sull’esame finale. E in questo modo il diploma rischia di declassarsi. Credo che nel momento in cui sembra che in cima alle politiche attuali ci siano i giovani, le loro esigenze e i loro bisogni sia necessario ascoltare la loro voce e la loro protesta. Protesta che condivido profondamente: stiamo parlando di garantire un diritto allo studio e al lavoro rispettoso di scelte e di percorsi di vita. Insomma del loro futuro e anche del loro presente”.

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