Un teatro diverso dal solito, in cui gli attori non sono professionisti ma semplici giovani e anziani che amano stare insieme. Con questo spirito, il centro Socio- educativo e il Laboratorio teatrale ELICEA organizzano per domenica, 9 marzo 2014 presso il Polivalente di Martina Franca dalle 18.30, lo spettacolo in vernacolo “Il pizzico della tarantola”. Si tratta di una commedia in due atti, scritta e diretta da Antonella Conserva, con la collaborazione delle educatrici: Maria Maggi, Lorenza Micoli, Rosanna Schiavone, Anna Pulito e con le musiche curate da Pasqua Viesti.

I protagonisti indiscussi saranno i giovani del centro e gli anziani del laboratorio teatrale, che in una maniera inedita, si metteranno alla prova (seppure seguiti da attori professionisti) per dimostrare le loro capacità recitative. La storia che porteranno sul palco narra una Martina Franca degli anni 60’, dove le famiglie tradizionali incominciano, a fatica, ad abituarsi ai cambiamenti del boom economico. Tutto gira intorno ad un personaggio: Pasquale, un ragazzo di provincia e un po’ fannullone che, dopo la morte dei genitori, diventa “l’uomo di casa” in una famiglia tutta al femminile in cui le sorelle non esitano a coprirlo di attenzioni. L’equilibrio familiare vacilla quando Pasquale è chiamato alle armi ed è costretto, per la prima volta nella sua vita, a lasciare il suo paese. Per ingenuità e per bontà d’animo, il protagonista si ritroverà coinvolto in un turbinio di eventi che lo sconvolgeranno a tal punto da diventare irrequieto. Da qui il titolo “il pizzico della tarantola”, un’espressione popolare che si usa per indicare, scherzosamente, un atteggiamento isterico.

 “Con questo spettacolo proponiamo un teatro di integrazione sociale – afferma la regista Antonella Conserva – in cui tutti si uniscono e si riscattano dai momenti bui e solitari. E’ un modo per questa gente, dalle storie personali particolari, di sentirsi utili nella società allontanando l’etichetta di “emarginato sociale”.

Il progetto raccoglie un gruppo (dis)omogeneo di giovani, famiglie, anziani ed educatori che si uniscono in un grande “abbraccio culturale” per far divertire e divertirsi, in una sorta di officina del buon umore. Ci spiega la regista: “La realizzazione dell’evento rappresenta un vero e proprio “miracolo”. Anni fa abbiamo organizzato uno spettacolo con i pazienti del CIM. Un caso particolare, dove nessuno ci credeva eppure fu un grande successo. Su questa scia, ci auguriamo che il prossimo spettacolo acquisti la stessa buona riuscita”.

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