Il segretario regionale della Uil, Pugliese, risponde al Presidente Vendola, che stamattina ha tracciato un bilancio positivo della situazione sanitaria nell’anno che sta per chiudersi

Nella conferenza stampa di fine anno di questa mattina, il Presidente della Regione Puglia Vendola ha toccato diversi temi, dal piano paesaggistico al piano dei rifiuti, dal rapporto con l’opposizione alla sanità. Proprio quest’ultimo è stato uno degli argomenti più sviscerati dal Governatore regionale, che ha parlato di un bilancio che si chiude in attivo. Ma la situazione della sanità pugliese, stando ad una nota stampa diffusa dal segretario generale della Uil regionale, Aldo Pugliese, non è così rosea, soprattutto nel rapporto con i cittadini. Di seguito la nota stampa di Pugliese:

“Le affermazioni del presidente Vendola, sui conti finalmente a posto della sanità pugliese, non possono che essere giudicati positivamente, ma quello che certamente resta in rosso è il rapporto della sanità stessa con i cittadini”: è quanto afferma il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, nel commentare quanto sostenuto dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, nella conferenza stampa di fine anno, tenutasi questa mattina a Bari.

“I fatti sono abbastanza chiari e sotto gli occhi di tutti – spiega Pugliese – : ci sono organici talmente insufficienti che in molti casi non si riesce neanche ad assicurare i cosiddetti ‘Lea’, ovvero i livelli essenziali di assistenza sanitaria. Il che produce un primo, importante e grave problema: liste di attesa lunghissime, con gente costretta in qualche caso ad attendere anche un anno per un esame o per un controllo. La conseguenza è la cosiddetta mobilità passiva, ovvero la necessità di guadagnare tempo andando in un un’altra regione, la qual cosa non solo comporta un costo aggiuntivo per la Puglia, ma crea inevitabile disagio ed esborso di denaro anche per le famiglie. Tutto questo accade anche per patologie non gravissime, ma semplicemente perché ci sono casi in cui attendere potrebbe rivelarsi dannoso”.

In questa ottica c’è anche un altro tipo di mobilità, meno dispendiosa ma non per questo meno grave: “E’ la cosiddetta mobilità interprovinciale – dice il segretario Uil – ovvero lo spostamento per gli stessi motivi da una provincia all’altra della regione. E’ emblematico il caso di Taranto, dove rispetto all’emergenza sanitaria creata dall’inquinamento ambientale, poco o nulla è stato fatto per affrontarla. Si sta realizzando un ospedale da 725 posti letto in piena campagna e senza alcun collegamento, che sarà pronto chissà in quale anno. Il che è paradossale proprio nel giorno in cui si registra il decesso di Stefano Delli Ponti, l’operaio Ilva di 39 anni colpito in breve tempo, e per due volte, da un tumore. Non si tratta di strumentalizzare la sua morte, ma la carenza strutturale della sanità pugliese di fronte alle emergenze è evidente. Taranto, appunto, è l’emblema di tutte queste criticità. Dopo di che, i conti saranno anche a posto, come dice il presidente Vendola, ma chi garantisce la salute a chi la perde, magari a causa di un ritardo che si poteva evitare?”.

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