L’on. Gianfranco Chiarelli fa un bilancio dell’anno appena trascorso, che “ad ogni livello, nazionale quanto locale, si chiude nel peggior modo possibile”

Gli ultimi giorni dell’anno sono solitamente dedicati ai bilanci dei dodici mesi appena trascorsi e ai propositi per i successivi 365 giorni. A questa pratica non si sottrae nemmeno l’on. Gianfranco Chiarelli. Il parlamentare martinese, infatti, in una nota stampa, apre con un giudizio sul 2013 e prosegue con tutto quello che la politica italiana dovrà fare nel 2014 per uscire da un periodo fatto di “tirare a campare” e “senza alcuna prospettiva di sviluppo”. L’esponente di Forza Italia chiude il suo intervento con l’augurio ai cittadini della provincia di Taranto per un 2014 “che porti con sé una decisa svolta, che vuol dire in concreto a casa chi ha fallito”.Di seguito l’intervento di Chiarelli:

Il 2013 sul piano politico, ad ogni livello, nazionale quanto locale, si chiude nel modo peggiore possibile per gli italiani. Nonostante i proclami autoreferenziali di Letta, la cruda realtà dei numeri dice che il 2014 presenterà un conto salatissimo per i cittadini, in termini di ulteriore aumento della pressione fiscale, a fronte di minori servizi e, soprattutto senza alcuna prospettiva di sviluppo. E’ nei fatti che il governo Letta, oggi alle prese soprattutto con le continue fibrillazioni del Partito Democratico, stretto tra le pressioni dell’Europa e quelle delle lobbies nazionali, non sia in condizioni di assicurare all’Italia nulla che non sia l’ormai evidente tirare a campare. L’unica via di uscita è quella di un governo di scopo che realizzi le più urgenti riforme, ivi compresa quella della legge elettorale, per poi tornare alle urne. La situazione nazionale, il cui stato di totale incertezza e confusione (vedi gli ultimi pasticci che riguardano il decreto salva Roma, per fare solo un esempio) si riverbera a livello locale, e aggrava una situazione che, riferendoci alla Puglia e alla provincia ionica in particolare, è di per sè già critica, e da parecchio tempo ormai. Dopo il commissariamento della provincia, ci ritroviamo oggi il comune capoluogo in condizioni di totale stallo, senza una guida, e con un serie impressionante di vertenze che riguardano il mondo produttivo. Tante le emergenze che attendono soluzione e che riguardano l’intero territorio provinciale: da quella sanitaria, che ha registrato nell’ultimo anno ulteriori tagli alle strutture ospedaliere, riduzione dei servizi, aumento delle liste d’attesa, a quelle delle aree colpite da ripetute calamità naturali, senza ovviamente dimenticare l’emergenza ambientale. Il governo delle sinistre, che ormai guida l’intera filiera istituzionale da otto anni, ha prodotto solo tasse fallendo ogni obiettivo di crescita; e la provincia ionica, in particolare, con la vertenza Ilva, con le tante realtà produttive in crisi, con interi comparti ormai prossimi al default, ne è la prova concreta. Il fallimento del “modello Vendola” è nei fatti, il resto è….poesia. In questo contesto l’augurio ai cittadini della provincia di Taranto è quello di un 2014 che porti con sé una decisa svolta, che vuol dire in concreto a casa chi ha fallito.

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