Riceviamo e pubblichiamo una nota di Giovanni Fumarola (NCD) che si esprime sul consiglio comunale di giovedì 24 luglio scorso:

“Non è col vittimismo che gli esponenti della Giunta Ancona possono far fronte alle necessarie e precarie condizioni della città; Martina Franca non può permettersi una perdita di tempo come quella avvenuta in consiglio comunale del 24 luglio scorso. Le bagarre, le strilla in aula, le accuse e gli insulti non portano da nessuna parte: certo questa volta l’opposizione ha fatto bene ad abbandonare un’aula consiliare padroneggiata da franchi tiratori del Partito Democratico e “consiglieri di alleanza” che rassegnavano nell’evidenza la dura realtà. E sui social network impazza il toto nomi del “chi è vittima di” e si cerca di dare importanza ad un esclamazione di un consigliere d’opposizione, che comunque non assume eccezionale carattere polemico se si fa presente che ai termini di legge agli assessori non è concesso diritto di parola, se non interrogati quando il consiglio comunale è riunito. Ma a noi la frase detta non ha scandalizzato molto, tanto meno ci ha stupito il solito vittimismo di esponenti della maggioranza comunale. Ma passiamo ai contenuti: il cimitero comunale rimasto senza luce per 48 ore, al comando dei vigili urbani che spettava la stessa sorte, il piano triennale delle opere pubbliche non pubblicato nell’albo pretorio, la diatriba con la dirigenza comunale, la mancanza sui vari siti nazionali di turismo delle attrattive della nostra città, la festa patronale vista col binocolo, le locandine abusive ed il mancato controllo sugli abusivismi, la viabilità, un agro abbandonato, un calendario degli eventi che non è concorrenziale alle altre realtà vicine, la consulta giovanile che ha anticipato la chiusura dei battenti (eppure funzionava), l’affissione al pubblico della graduatoria con i nomi dei cittadini che avevano fatto richiesta al fondo di sostegno economico comunale e dulcis in fundo l’approvazione del bilancio (nelle sedi opportune col nostro gruppo consiliare affronteremo la questione in merito). Si è sbigottiti del fatto che fra tanti contenuti, fra tante problematiche da risolvere, si possa perdere ancora una volta l’opportunità di cambiare, l’opportunità di essere coraggiosi nel cambiare e di ammettere che questa amministrazione è giunta ad un punto critico: una spaccatura! Anche il più bel vaso Ming, una volta scheggiato non ha più valore (del resto come tutte le cose Made in China)”.

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