Chiarelli dentro e Palazzo fuori dalle liste elettorali: Nessa invece è in bilico. L’ex primo cittadino di Martina Franca Franco Palazzo ha rinunciato a presentare la sua candidatura per la lista Scelta civica con Monti per l’Italia, meglio nota al pubblico come «lista Monti»: nel listone civico di ispirazione democristiana e centrista l’ex sindaco Palazzo si sarebbe trovato probabilmente a suo agio, ma ha preferito rinunciare. Nei primi momenti della trattativa era presente il suo nome al quattordicesimo posto, poi è stato elevato all’ottavo: una posizione giudicata comunque insoddisfacente, in quanto, secondo le stime dei risultati elettorali, forse non sarebbe stata sufficiente a portare Franco Palazzo alla Camera. Inadeguata anche la rappresentanza del territorio jonico, una vera e propria mancanza nella lista Monti, che predilige Bari, Lecce e Foggia a discapito di Taranto e dei problemi che rappresenta per l’ambiente con l’Ilva oltre che le vertenze del territorio.
Sarà ufficializzata a breve, invece, l’accettazione di Gianfranco Chiarelli, consigliere regionale martinese in quota Pdl, per la Camera. La lista non è ancora stata presentata a Bari mentre scriviamo, ma sappiamo che il consigliere Chiarelli ha già firmato l’accettazione la sera del 20 gennaio, alle undici e mezza, dopo una lunga serie di preparativi, riunioni e discussioni con i membri del Pdl jonico. Chiarelli ha accettato di essere l’ottavo in lista alla Camera, cosa che, stante le previsioni attuali sui risultati elettorali, consente già di ritenerlo un onorevole della Camera, cosa che ovviamente ci auguriamo in quanto significherebbe il ritorno di un martinese tra i banchi della camera bassa del parlamento italiano.
Lino Nessa, invece è definito “borderline”: non è ben chiaro se sarà incluso o meno nelle liste elettorali al Senato per la sua riconferma. Dato per certissimo fino a pochi giorni fa, adesso la sua posizione sembra vacillare dopo i paletti posti dallo stesso Berlusconi per la candidabilità all’interno delle sue liste: si tende a creare nuovi parlamentari, a far entrare volti nuovi e non ricandidare ex deputati o ex senatori. Le riunioni del coordinamento provinciale del Pdl jonico hanno evidenziato uno scarso gradimento all’interno dei vertici del partito della ricandidatura di Lino Nessa, il quale conta però sulla sua amicizia con Schifani per ottenere il suo posto.
La situazione è difficile: sebbene il Pdl sia in rimonta nei sondaggi, non è detto che entrambi i due martinesi riescano ad entrare in parlamento. Del resto, queste elezioni sono in realtà dei plebisciti su liste bloccate, che porteranno tanti parlamentari quanti ne prenderanno le liste, ma senza una competitività reale tra i candidati. Infondo, è come quando, sotto i tempi del fascismo, si era chiamati ad approvare con un si o con un no una singola lista già decisa altrove, nelle stanze del potere. Ora, invece di una singola lista ne abbiamo diverse, ma la cosa non cambia poi molto.

Daniele Milazzo

Un pensiero su “Elezioni: chi è dentro e chi è fuori”
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