Svelato il mistero del sangue nel centro storico, dove qualche settimana fa si è verificata una rissa 

Il Commissariato di Polizia ci aveva informato che giovedì 19 dicembre sarebbe stato in cui sarebbe stato svelato il mistero delle chiazze di sangue rinvenute nel centro storico un paio di settimane fa e così è stato. Qualche minuto fa, infatti, è arrivato in redazione un comunicato nel quale si fa luce sulla vicenda, che ha coinvolto un diciottenne, picchiato da due martinesi a causa di alcuni volantini. Di seguito la nota stampa:

In data 28 novembre u.s., alle ore 05:45, personale del locale Commissariato era intervenuto in Via Mulini, angolo Via la San Felice ove era stata segnalata la presenza in strada di alcune felpe intrise di sangue.

Le prime testimonianze raccolte da alcuni residenti permettevano di accertare che gli indumenti rinvenuti, erano lì almeno dalla precedente mezzanotte mentre sulla pavimentazione della strada e sul muro di un’abitazione attigua al luogo del rinvenimento vi erano vistose macchie di sangue ed un paio di occhiali da vista, verosimilmente riconducibili alle persone coinvolta nell’evento di cui, sulle prime non era chiara la dinamica.

Veniva profusa un’intensa attività info-investigativa apprendendo che nella serata del 27 novembre u.s., alle ore 23.00 circa, all’interno di un sito nella vicina piazza XX Settembre, si era verificato un acceso diverbio tra un ragazzino e due avventori dello stesso locale, descritti come uno basso e con il codino, l’altro abbastanza alto e completamente calvo: al termine del litigio verbale il ragazzino era uscito frettolosamente dal locale inseguito dai due avventori, in direzione via Verdi per poi essere bloccato e malmenato .

In base agli spunti indiziari si riusciva ad individuare la vittima, uno studente appena diciottenne, peraltro ancora sotto shock e spaventato, acquisendo i dettagli della vicenda con l’aiuto dei genitori.

Questi ultimi, che lo avevano visto uscire di casa verso le ore 20.00 e rientrare verso mezzanotte con una evidente tumefazione sotto l’occhio sinistro, privo sia delle felpe con cui era uscito, sia della sciarpa di colore arancione ed inoltre senza gli occhiali da vista, avevano chiesto spiegazioni al figlio che aveva riferito genericamente di essere stato aggredito da due persone che lo avevano picchiato con pugni e sbattuto contro un muro.

Il motivo del pestaggio era da ascriversi al rifiuto opposto ad una sgarbata richiesta di raccogliere dei volantini accidentalmente fatti cadere dal ragazzo, all’interno di un bar di piazza XX Settembre.

La vittima si era limitata a dire che una delle due persone che lo aveva aggredito aveva un codino e che le felpe le aveva tolte perché erano completamente intrise di sangue, e che gli occhiali li aveva persi durante l’aggressione, chiudendosi poi in un silenzio ostinato nei confronti dei congiunti rifiutando anche di andare a scuola.

Solo dopo ripetute richieste i familiari riuscivano, una settimana dopo, ovvero il 4 dicembre 2013 a convincerlo a farsi visitare in Ospedale, ove il medico di turno diagnosticava un “trauma contusivo zigomo e in sede perioculare , piramide nasale con ferita superficiale labbro superiore sx” e giudicato guaribile in gg. 10 (dieci) s.c., riservandosi di denunciare il fatto allorquando il figlio si fosse ripreso dal comprensibile shock, venendo di fatto anticipati nell’intento dall’attività investigativa intrapresa dal Commissariato.

Si acquisivano le immagini dei sistemi di videosorveglianza lungo le vie limitrofe, riscontrando le dichiarazioni della parte lesa e gli indizi investigativi, sia sul fronte degli itinerari percorsi dalla vittima e dagli aggressori (l’inseguimento ed il successivo ritorno verso il bar) sia i tratti di questi ultimi perfettamente rispondenti alle descrizioni (abbigliamento e tratti somatici).

L’attenta analisi delle immagini registrate permetteva quindi al personale di questo ufficio di identificare con assoluta certezza i due aggressori , ambedue martinesi, l’uno per un pregiudicato plurimo del 1975, l’altro per un incensurato del 1970 proprietario di un bar del centro storico, deferendoli all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni aggravate.

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