«Un consiglio comunale dovrebbe avere qualcosa da deliberare: se non ci fosse questo regolamento, che tra l’altro approviamo sia perché ne condividiamo i contenuti sia perché ci è fatto obbligo dalla legge di approvarlo entro oggi, cosa ci saremmo riuniti a fare oggi?» questa l’accusa del consigliere Martino Miali, pronunciata dai banchi dell’opposizione, rivolta ai membri della maggioranza. Una accusa circostanziata, che specialmente si adatta alla situazione del consiglio comunale che abbiamo visto: quattro interrogazioni presentate da Idea Lista, lette dai consiglieri Marraffa e Castellana, cui il sindaco ha risposto, e l’approvazione – obbligatoria e quindi con ben poco da discutere – del regolamento sui controlli degli uffici, previsti dal ddl anticorruzione.
«Abbiamo la spiacevole impressione che si voglia zittire l’opposizione» ha continuato Miali. Eppure, come ha fatto notare il Martino Carrieri, de La Puglia per Vendola, se avessero voluto intervenire avrebbero dovuto presentare anche loro delle interrogazioni o comunque portare al consiglio delle proposte di delibere da adottare «State pur certi che se incontrano l’interesse comune saremo i primi ad adottarle».
Eppure, trattandosi di interrogazioni, non è possibile ad altri consiglieri intervenire, come ha voluto ribadire il presidente del consiglio comunale Bufano. La questione è nata quando, dopo un intervento di risposta di Marraffa al sindaco, il consigliere Cervellera ha chiesto la parola, che in un primo momento era stata concessa. Immediata la protesta di Muschio Schiavone, il quale ha replicato che se fosse stato concesso il diritto di parola sarebbe intervenuto anche lui, «perché anche l’opposizione dell’Udc ha da dire e da ridire su quanto stiamo ascoltando». Dopo un breve controllo effettuato dal sostituto del segretario Gallo – assente a causa di un po’ di influenza di stagione – si è tolta la parola al consigliere Cervellera e il presidente Bufano ha fatto procedere la seduta: tutti in silenzio, a volte visibilmente annoiati, costretti ad assistere a un andirivieni di domande senza poter intervenire.
Questo il succo del consiglio comunale. Eppure erano interessanti – tranne magari una – le numerose domande che sono state presentate da Michele Marraffa e Donatella Castellana. Domande che spesso hanno ricevuto una risposta puntuale – quelle sul recupero delle somme indebitamente percepite da ex dirigenti e impiegati comunali – che è stata però ritenuta non sufficiente. Assenti i revisori dei conti, che pure sarebbero stati chiamati in causa per rispondere della verifica amministrativo-contabile del comune fino al 27 dicembre, data in cui si è insediato il nuovo collegio dei revisori. E sempre a proposito dei revisori dei conti Marraffa ha voluto sottolineare una presa d’atto, ovvero il fatto che «una nota del 17 maggio 2011 era stata tenuta nascosta dai revisori».
Accordo comune invece nell’approvazione del regolamento alla fine della seduta: Arianna Marseglia si è alzata a parlare, rammentando l’iter che ha seguito il provvedimento nella commissione prima, di cui lei è presidente, e illustrando in breve i contenuti. Leggieri ha ribadito questi punti in modo sostanzioso, con un discorso che si è concluso con l’invito all’opposizione consiliare a votare a favore di questo provvedimento di tutela dei cittadini. Invito accolto, con l’approvazione all’unanimità dei presenti e lo scioglimento della seduta alle otto di sera.

Daniele Milazzo

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