Se ne sono accorti. Con grande ritardo, ma se ne sono accorti. Il sito internet del Comune di Martina Franca, da pochi giorni (o da poche ore, forse) in qua, ospita nella sezione dovuta ai sensi di legge, tutte le indicazioni legate alle spese superiori ai mille euro. La legge, dell’ottobre scorso, obbliga ogni amministrazione, di ogni livello, a rendere pubbliche le spese. Obbligo a partire dall’1 gennaio scorso. Chi non lo avesse fatto, dall’1 gennaio scorso in poi avrebbe commesso una spesa indebita di denaro pubblico.

Noi a febbraio segnalammo il caso, perché il Comune di Martina Franca era inadempiente. Gravemente inadempiente, ci sarebbe da aggiungere. Non hanno fatto niente, per settimane. Adesso, andando alla sezione trasparenza del sito internet comunale, cliccando sul link relativo alle liquidazioni a vario titolo e superiori ai mille euro annui, si trovano le indicazioni che noi avevamo chiesto venissero inserite per legge.

Ci sono arrivati in ritardo, a palazzo ducale, ma ci sono arrivati.

Per noi la soddisfazione di poter sembrare dei rompiscatole, ma di avere informato la cittadinanza su una grave inadempienza, per mesi, dell’amministrazione comunale. (Solo) ora risolta.

A proposito, che si fa per tutte le spese non inserite in quella tabella per un buon paio di mesi, per non dire tre? Quelle, di norma, sono spese indebite di denaro pubblico. Che si fa? Mica a qualcuno verrà di far passare sotto silenzio la cosa, dalle parti del Comune. Perché non può passare sotto silenzio, soprattutto ora che decidendo di mettersi in regola, si riconosce l’essere stati fuori dalle regole a scapito del buon andamento della pubblica amministrazione.

Ora, per essere un po’più trasparenti ancora, mancherebbe qualche altra cosa rispetto a quello che sollecitiamo da settimane. Ovvero: i dati del segretario generale (figurano fra quelli dei dirigenti, ma siccome fa il segretario generale mettiamoli anche lì) e la retribuzione di un dirigente. Una dirigente, meglio. Quella va pubblicata, così come sono pubblicate le altre. Se no che trasparenza è.

Agostino Quero

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