Al fianco dei martinesi a difesa dell’ospedale cittadino, è il messaggio lanciato con grande determinazione dal coordinatore cittadino del Pdl, l’avvocato Gianfranco Chiarelli, nel corso dell’incontro-dibattito svoltosi venerdì sera nella nuova sede del coordinamento cittadino del Popolo della Libertà. Un invito recepito e accettato di buon grado dai martinesi che hanno fatto registrare una significativa partecipazione interagendo con diversi interventi da cui sono emersi i legittimi timori e le comprensibili preoccupazioni per un futuro, quello che circonda il presidio ospedaliero martinese, sempre più incerto a causa degli effetti del piano di riordino sanitario varato dal governo Vendola.

Dopo un breve saluto portato dal senatore Lino Nessa è stato l’avvocato Chiarelli a prendere la parola: “Dal 2005 il governo regionale di centro sinistra guidato dal presidente Vendola ha operato un saccheggio continuo ai danni della sanità pugliese, con una politica fatta di promesse non mantenute: dall’esenzione del ticket mai attuata alla razionalizzazione delle liste d’attesa rimaste invece insostenibili se si pensa che per una Tac o una mammografia occorre ancora attendere dai 12 ai 15 mesi. Una politica scriteriata che ha tracciato le direttrici del nuovo piano di riordino i cui effetti estremamente deleteri oggi sono sotto gli occhi di tutti. Proprio le decisioni assunte in fase di riordino hanno gravemente danneggiato il nostro ospedale cittadino, sottoposto a tagli e ad un graduale ma costante processo di ridimensionamento che ha portato ad un progressivo depotenziamento sotto l’aspetto qualitativo e dei servizi offerti all’utenza. Un processo negativo che ha portato alla definitiva mancata attivazione dell’Utic e alla riduzione del reparto di Oncologia, in cambio dell’irrisorio “contentino” di un minimo aumento di posti letto in Medicina. Ma non basta. Le lobby baresi hanno deciso di realizzare un nuovo presidio ospedaliero, scippando anche l’intitolazione di “Ospedale della Valle d’Itria”, nel territorio di Monopoli includendo nell’utenza della nuova struttura anche quella compresa nel bacino del nostro ospedale cittadino. E questo senza tenere minimamente conto del ruolo di assoluta centralità che l’ospedale martinese svolge da sempre nell’attuale assetto delle strutture sanitarie servendo un bacino di oltre 140mila unità e risultando un punto di riferimento anche per le comunità dell’area della Valle d’Itria e oltre, come Locorotondo, Cisternino, Crispiano, Alberobello e Noci. Se come è stato più volte annunciato il nuovo ospedale “dei trulli” acquisirà quasi il 70% dell’attuale bacino di utenza oggi assorbito dal nosocomio martinese – ha proseguito Chiarelli – è logico concludere che il nostro ospedale sia destinato ad un drastico ridimensionamento. Se a questo si aggiunge anche l’eventualità della possibile realizzazione di un nuovo ospedale a Taranto e il conseguente depotenziamento e chiusura dell’ospedale Moscati, ecco che la città resterebbe di fatto isolata dal punto di vista sanitario, soprattutto per le alte specializzazioni e le più gravi emergenze. Uno scenario futuro che non possiamo permettere. Ecco perchè – ha annunciato Chiarelli – saremo in prima linea per combattere queste scelte scellerate ma occorre l’impegno di tutti. La battaglia contro la chiusura del nosocomio martinese si può vincere solo se noi tutti cittadini, a prescindere dalla colorazione e dall’appartenenza politica, scenderemo in piazza insieme a difesa del nostro ospedale. Io – ha concluso Chiarelli – porterò avanti un impegno preciso a favore dell’apertura dell’Utic e mi farò interprete in tutte le sedi istituzionali affinchè l’ospedale martinese conservi la sua centralità e la sua importanza ponendo così le basi anche per una crescita qualitativa tale da consentire al nosocomio cittadino di divenire una struttura d’eccellenza”.

A conclusione dell’incontro, Chiarelli ha ufficializzato che, in occasione del consiglio monotematico convocato per il 21 settembre prossimo dall’amministrazione Ancona, con la presenza, annunciata, dell’assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, porterà in aula un documento in cui saranno rappresentate le istanze della comunità martinese a difesa dell’ospedale cittadino.

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