alle 10 si riunisce il parlamento, a Camere riunite e con l’aggiunta di 58 delegati dei consigli regionali, per eleggere il dodicesimo presidente della Repubblica italiana.

Il presidente della Camera, Laura Boldrini, che presiede la seduta con Montecitorio che è seggio elettorale, ha stabilito che ci saranno due votazioni al giorno, sabato e domenica compresi, alle 10 e alle 15, fin quando non si arriverà al risultato.

Per i primi tre scrutini è necessario che si arrivi alla maggioranza dei due terzi dell’assemblea: ovvero, 672 voti su 1007.

Dal quarto scrutinio in poi sarà necessaria la maggioranza assoluta: 504 su 1007.

Dunque, stamattina, al primo scrutinio, occorreranno 672 voti. Il candidato proposto dal Pd e accettato da Pdl e Scelta civica è Franco Marini. Però proprio nel Pd ieri si è avuta una riunione infuocata e un terzo dei grandi elettori democratici ha evidenziato che Marini non va bene. Sono, fra astenuti e contrari in una votazione interna al gruppo dei grandi elettori, 111 contro i 222 che hanno detto sì.

Ancora, il principale candidato del Pd, ovvero il Sel di Vendola, non vota Marini.

Né lo vota il principale alleato del Pdl, la Lega.

In queste condizioni, Franco Marini ha un potenziale di 703 voti, che sarebbero comunque sufficienti per l’elezione al primo colpo. Però il voto è segreto. E la paura dei franchi tiratori, visto il margine così ristretto (solo una trentina di voti potenziali in più rispetto al minimo richiesto) è tanta. Tantissima.

Fra l’altro, Marini ha già un’esperienza scottante, quella del 1999 in cui era considerato il candidatissimo alla presidenza della Repubblica, poi un repentino accordo D’Alema-Berlusconi portò Ciampi alla presidenza della Repubblica. Marini e D’Alema non si parlarono per due anni.

3 pensiero su “Ce la fa (in teoria)”
  1. Ottima scelta. E’ il vecchio che avanza. Magari dopo Ancona possiamo augurarci il ritorno di Franco Punzi alla guida della città e la fila in via Giannone per iscriversi ai social network come avveniva 30 anni per avere prima degli altri l’allacciamento del telefono con la SIP.

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