Bilico. È questo il termine più adatto per descrivere la situazione che stanno vivendo i lavoratori ITN ormai da diversi mesi. È ormai di dominio pubblico la notizia del respingimento della richiesta di cassa integrazione da parte del Ministero del Lavoro, che ha gettato nello sconforto lavoratori, comunità e istituzioni locali. Già negli scorsi giorni Gianfranco Chiarelli (coordinatore cittadino e consigliere regionale PDL) aveva espresso il proprio disappunto per il provvedimento, e aveva promesso battaglia in Regione per un provvedimento giudicato “ingiusto ed inquietante”; voce alla quale ha fatto eco l’Azienda, nella persona di Domenico Nardelli. “Tutto quello che l’ITN poteva fare, l’ha fatto” ha dichiarato Nardelli, che ha inoltre parlato di «Figli e figliastri», alludendo a delle scelte sbagliate da Governo ed istituzioni nazionali. Nel frattempo lunedì c’è stata una task force a Bari fra le parti in causa: azienda, sindacati, istituzioni locali (presente il Sindaco Ancona). L’azienda ha ribadito la posizione della proprietà, evidenziando come: “In questa vicenda il Ministero abbia assunto una linea più rigida rispetto al passato, in controtendenza con gli orientamenti già espressi in precedenti pareri”, rilevando inoltre come “sia comunque anche possibile un intervento ministeriale in deroga, finanziabile sulla base della valutazione che lo stesso Ministero effettua rispetto a particolari crisi aziendali e di settore”. Ovviamente dura la presa di posizione della CGIL, attraverso il proprio rappresentante Giuseppe Massafra: “Il Ministero del Lavoro ha il dovere di ascoltare le istanze territoriali, espresse non solo dai lavoratori che dal 30 luglio non hanno nessun tipo di integrazione salariale, ma anche dalle altre parti sociali, dall’azienda e dalla città di Martina Franca. Impedire l’accesso agli ammortizzatori sociali non mortifica solo gli operai e le loro famiglie, ma un territorio che è cresciuto e si è sviluppato grazie al loro lavoro, oltre al futuro della città, che non può prescindere dalla salvaguardia del settore tessile anche grazie ad un progetto di reindustrializzazione come quello della cooperativa. Il progetto, che è già in fase operativa, ha bisogno però del supporto degli ammortizzatori sociali, ma per far questo, il Ministero si deve rendere conto della scelta drammatica che fa, decidendo di impedire l’accesso alla cassa integrazione”. Nel corso dell’incontro il Sindaco (che ha anche richiesto un incontro al Ministero del Lavoro) ha espresso “La forte preoccupazione dell’Ente comunale rispetto alla vicenda che si inserisce in un momento più grave della crisi del settore del tessile. Il percorso intrapreso – ha continuato Ancona – una vera e propria sfida, ha la necessità della collaborazione e dell’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti e, quindi, anche del Ministero”. Ultima, ma non meno importante, la posizione del consigliere Giuseppe Cervellera (SEL), che ha dichiarato: “La vertenza dei lavoratori dell’Itn, e il loro sogno di mettere a frutto le loro competenze, è la punta di un iceberg destinato a sciogliersi sempre di più. Per questo motivo, per il ruolo di amministratore e di consigliere comunale eletto nelle fila di SEL, non posso non sforzarmi per tentare di rimettere al centro del dibattito politico il lavoro, quindi il benessere delle famiglie, la loro libertà”. Insomma, la volontà di restare a galla c’è, manca “solo” l’appoggio del Governo.

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