Uno scarica barile sulle responsabilità è quanto abbiamo registrato nella Conferenza stampa di questa mattina sulla situazione che si è venuta a creare. Il sindaco ha presentato un faldone di documenti, in particolare delle lettere inviate all’ANAS e all’AQP per sollecitarle ad intervenire. “Potevamo solo sollecitare ad intervenire e non ci è mai stata chiesta alcuna ordinanza per qualsiasi tipo di intervento. A ciascuno le sue competenze”. Poi una critica a chi ha bloccato l’ampliamento della Martina-Alberobello. Il sindaco si ha auspicato un accesso all’aerea sequestrata asserendo che la strada possa essere attraversata, in quanto esiste, da centinaia di anni. Non è noto se il sindaco si sia reso conto personalmente della situazione, sia della strada, sia del terreno invaso da almeno sessanta centimetri di melma in un’area piuttosto vasta e nella quale sembra esserci un ulteriore cedimento del terreno, dimostrato da una siepe che si è rinsecchita , laddove esiste già un inghiottitoio naturale creatosi di una trentina di metri di diametro per una altezza di tre metri. Per non parlare del muro di cinta del ponte che sta franando e che l’attraversamento di mezzi articolati, a causa della strada stretta, costringe ad allargarsi proprio a ridosso di quel muretto a secco.  Inoltre le lesioni sul manto stradale. Sembra inoltre che si faccia confusione nel mettere insieme due diversi problemi: quello del depuratore e quello del deflusso delle acque reflue che è quello che ha causato il cedimento della strada. “Dobbiamo essere uniti” è il grido del sindaco al quale si contrappone un comunicato del consigliere comunale Magda Balsamo che gli chiede di dimettersi e quello dei consiglieri di opposizioni che invece dicono: “Ve lo avevamo detto due anni fa”. Tra uno scarica a barile collettivo ci chiediamo: ”non sarà mica colpa dei cittadini alla fine?”

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