Si potrebbe andare tutti al tuo funerale, cantava Enzo Jannacci. Nei giorni scorsi c’è stato il suo, come tutti sappiamo. Lui è stato sepolto a Milano in un contesto tranquillo: si va al cimitero, si mette la bara nel loculo, si prega, il dolore di familiari e amici.

Da noi, a partire da oggi, il contesto sarà meno tranquillo di quello descritto. Per adeguarsi a una normativa regionale, da oggi bisogna arrivare al cimitero con la macchina dell’agenzia funebre che poi lascia la bara lì e non può più curare la sepoltura. Deve provvedere direttamente il Comune, con personale adeguatamente stanziato per la bisogna, e a tempo pieno, oppure convenzionarsi con chi è titolato a farlo.

Per l’utenza cambia qualcosa: c’è il rischio, per esempio, di pagare di più. Perché all’agenzia, fino a ieri, veniva corrisposto del denaro per il servizio completo, fino al loculo tanto per intendersi. Ora non è più così, perché l’agenzia il servizio completo non può farlo più. Revisione prezzi? Di questo non si è ancora saputo nulla. In quanto allo svolgimento delle operazioni, ai sensi di legge regionale, se non si è adempienti non si fanno le sepolture. Della serie, davvero, vengo anch’io no tu no. Manco al cimitero.

Però è più paradossale ancora la situazione di un altro cimitero, quello di Taranto. Causa inquinamento, niente sepolture. Gli esami ambientali a San Brunone, zona del cimitero appunto, hanno messo in rilievo una presenza eccessiva di diossina, pcb, piombo e berillio. Senza mascherine per i necrofori, niente sepolture. E infatti non se ne fanno, proprio perché mancano le mascherine.

Tornando infine a Martina Franca, nel pomeriggio è in programma un incontro a palazzo ducale riguardante le questoni cimiteriali. In discussione, prettamente, dovrebbe esserci la nuova organizzazione dei cortei funebri, che dovrebbero essere aboliti. Ma sarà inevitabile parlare anche della nuova normativa sulle sepolture.

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