(pubblicato sul n°13 del Puglia Press)

Le prossime elezioni regionali hanno avuto un riflesso negativo sui rapporti tra le componenti politiche di centrodestra e centrosinistra martinesi. Sembra che sia in corso una competizione sportiva dove di agonistico in realtà non v’è nulla. E’ un rebus tipico da “settimana enigmistica”, proprio perché enigmatiche sono infatti le candidature e le motivazioni.

A fine novembre scorso il Puglia Press, intervistò il noto intellettuale di destra Angelo Mellone (dirigente Rai) il quale riteneva che la nuova destra avrebbe dovuto raccogliere le “anime pure”, annoverando tra queste anche Adriana Poli Bortone. Invece succede che inizialmente Fratelli d’Italia a livello nazionale, alleata con Matteo Salvini, accetta a malincuore la candidatura alla Regione Puglia di Adriana Poli Bortone al posto di Raffaele Fitto.

Poi, improvvisamente, martedì scorso la Meloni effettua un cambio di rotta, confermando l’appoggio a Francesco Schittulli. Giorgia Meloni effettivamente si trovava davanti ad un bivio tortuoso. Gli orizzonti che si presentavano di fronte a “Fratelli D’Italia” erano due: continuare ad appoggiare Schittulli, ritrovandosi così sulla stessa sponda politica di Ncd e dei fittiani (e avversaria della Lega con cui da tempo  la Meloni cerca di costruire una grande forza “idealisticamente” di destra), oppure sostenere in Puglia un candidato iscritto al proprio partito, come la Poli Bortone, rinsaldando l’alleanza con Matteo Salvini a livello nazionale.

Interviene Marcello Gemmato, coordinatore pugliese di Fratelli d’Italia, che cerca di far capire alla Meloni che l’appoggio alla Poli era rischioso e pericoloso per le prossime elezioni regionali. Pertanto in Puglia Fratelli D’Italia decide all’ultimo minuto di sostenere Schittulli (inimicandosi a livello nazionale con Salvini?).

Ma torniamo alla situazione locale. Giacomo Conserva, consigliere comunale eletto nelle file di Forza Italia, è commissario del circolo locale del partito, nominato in passato da Vitali (coordinatore regionale di Forza Italia), mentre Michele Delfini Casavola viene da poco eletto dall’assemblea degli iscritti al circolo locale di FI come il nuovo coordinatore. Non si capisce quindi chi dei due sia il referente del partito locale. Ma Conserva viene sfiduciato dal ruolo di capogruppo al consiglio. La scelta, comunque, di individuare un coordinatore che fosse l’espressione della volontà degli iscritti al partito è stata di Gianfranco Chiarelli, sostenitore di Fitto.

Luigi Vitali effettivamente ha ignorato i tesserati FI martinesi, non solo in riferimento alla vecchia decisione di nominare Conserva come commissario del partito, ma addirittura indicando adesso alla Regione Mario Caroli senza consultare lo stesso Giacomo Conserva che continua a dichiararsi “commissario” . Insomma: gli iscritti riconoscono un coordinamento (Michele Delfini Casavola) sostenuto da Fitto e Chiarelli. Ma come si porrà Giacomo Conserva di fronte alle altalenanti decisioni di Vitali il quale prima lo nomina coordinatore, poi, senza consultarlo, decide per Mario Caroli alla Regione?

L’impressione, dall’esterno, è che Vitali faccia parte di quella schiera di personalità politiche che, dinanzi alla débâcle di Berlusconi (Forza Italia ha perso effettivamente punti percentuali non solo in Italia, ma anche all’Europarlamento), invece di lavorare utilizzando il vecchio spirito di imprenditoria politica per vincere (tipico del primo Berlusconi), stia in realtà burocratizzando il partito, indebolendolo. Spesso infatti burocrazia e imprenditoria, nel senso di “capacità di ottimizzare i profitti”, ovvero i voti, non vanno d’accordo. O forse dovremmo pensare che Berlusconi (o i burocrati che lo circondano) abbia oramai rinunciato a puntare a questa tornata elettorale in Puglia, preferendo correre per altre regioni dove si ha maggiori probabilità di vincere.

Per il resto: il consigliere provinciale e comunale Michele Muschio Schiavone ufficializza la sua candidatura alle regionali, convinto da Lorenzo Cesa, segretario dell’UDC, smentendo ipotesi di alleanze di ripercussione qui a Martina, dato il sostegno al governo Renzi a livello nazionale. Infatti le alleanze, a vari livelli istituzionali, valgono quello che valgono: Forza Italia (e il resto delle forze di centrodestra) qui a Martina, sa benissimo che la vittoria futura dipende anche da Muschio. Si ricorda infatti che nel 2012 il centrosinistra ha vinto le elezioni proprio perché il centrodestra era mancante dell’appoggio elettorale dello stesso Muschio Schiavone.

Resta comunque il fatto che l’elettorato martinese di centrodestra è diviso. Un voto spezzettato. Potrebbe tale voto ricongiungersi in vista delle future elezioni comunali?

Nessuna personalità del centrodestra martinese, si crede, dovrebbe rimanere così insensibile a quanto accaduto nel 2012 anche in virtù di quello che, attualmente, sta accadendo nel centrosinistra: la fuoriuscita di Martucci, dopo quella di Donnici e Franco Basile (gli ultimi due rientrati si, ma senza grande idillio), e per ultimo quella di Magda Balsamo, hanno “marchiato” ogni futura probabilità di questi di ri-allearsi col PD in futuro. A questa considerazione si aggiungono i malcontenti di Sel, dato il passaggio di Cervellera nel PD, e quello del movimento di Laddomada, che ha mal digerito la scelta di individuare Pasculli come Assessore al Welfare – le dimissioni di Lorenzo Basile dalla carica assessorile possono anche essere lette in questa chiave interpretativa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando a usare questo sito, siete d'accordo con l'uso dei cookie. maggiori informazioni

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close