Il 21 maggio di un anno fa, intorno alle 3 e mezza del pomeriggio, alle primissime schede scrutinate per il ballottaggio, il cronista telefonò al candidato sindaco Franco Ancona. Lui era in casa, solo solissimo, sembra (secondo i familiari) intento a fare la dichiarazione dei redditi.

Il cronista chiese ad Ancona cosa diavolo si era messo in testa, quel candidato: non di vincere, ma di trionfare, perché tre votanti su quattro stavano votando Franco Ancona. E Franco Ancona, al cronista, disse, chiaramente euforico: abbiamo fatto la rivoluzione.

Dopo quel ballottaggio del 20 e 21 maggio  e dopo la proclamazione di Ancona del 23 maggio, alla rivoluzione si sovrappose anche una dose, non irrilevante, di realtà e di realismo. Il sindaco è entrato anche nel club (senza volerlo, ne siamo sicuri) dei primi cittadini che hanno cambiato gli assessori dimissionari. Ci sono state anche delle critiche, per lui, in questo anno. Ci sono stati anche dei consensi.

Ci sono stati dei problemi, tradizionali e nuovi: quello nuovo, sicuramente, è un’emergenza-sicurezza che ha pochi precedenti, ammesso che ne abbia. Quelli tradizionali risiedono nelle finanze pubbliche, negli appalti che non si sbloccano (quelli di rilievo, come rifiuti, pubblica illuminazione, lampade votive e similari, stanno ancora là) nella carenza notevolissima di personale comunale. E ancora altro, che ci si trascina pure come eredità del passato.

Ci sono probabilmente delle politiche in embrione, i cui risultati si vedranno nel corso del tempo.

Se ci sia un clima nuovo, da un anno in qua, è un giudizio che lasciamo a ciascun lettore. A ciascun cittadino. Nella consapevolezza che un parere unanime non ci sarà, né in un senso né in un altro. Per fortuna. Altrimenti che democrazia è.

Agostino Quero

6 pensiero su “Sindaco da un anno”
  1. Un anno trascorso inutilmente.
    Questi sono uguali agli altri.
    Nessuna novità, anzi la furbata generazionale dei comunisti per arrivare al potere utilizzando i fessi moderati e le loro divisioni.

  2. di questa amministrazione salverei solo ed esclusivamente palmisano e coletta …tutti gli altri della stessa coalizione li accompagnerei ai confini

    1. non si può neppure negare un risveglio culturale e turistico,le iniziative non mi pare che manchino !
      salvo che si trascorrano le serate in pizzeria o alla sagra della polpetta !!!

  3. le iniziative a martina sono x lo piu organizzate da associazioni che nn hanno nulla a che fare con il comune….quelle che sponsorizza il comune ,o sono organizzate da amici loroe quindi prendono soldi e servizi, o dai soliti che hanno sempre mangiato notoriamente negli anni che senza ritegno si spostano da destra a sinistra pur di attingere qualcosa ((controllate le delibere e ve ne accorgete)

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