Stamani gli studenti del Liceo Scientifico Fermi hanno condotto due prove di evacuazione. Dietro una richiesta scaturita da Iride Casavola, di CittadinanzAttiva, di condurre una prova di evacuazione in occasione della Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, il dirigente scolastico Giovangualberto Carducci ha accettato subito la proposta, iniziando a darsi da fare sul piano sicurezza.

«Ogni istituto dovrebbe fare almeno due prove di evacuazione l’anno» ha ricordato Carducci «e quando ho ricevuto la proposta di Iride Casavola ho aderito entusiasticamente». A monitorare lo svolgimento ha contribuito in maniera determinante il Ser Martina, con una piccola postazione radio all’esterno della porta; prima di dare il segnale d’allarme i volontari del Ser non hanno volutamente annunciato né l’orario né le prescrizioni da seguire, limitandosi a ricordare soltanto la presenza di due punti di esodo. «È necessario fare questo perché le norme di sicurezza si dovrebbero conoscere; si dovrebbe sapere cosa fare in casi di pericolo, per cui a noi volontari occorre vedere come agirebbero i ragazzi in una simulazione senza indicazioni. Solo dopo, notando errori o imperfezioni possiamo dare consigli, suggerimenti e miglioramenti delle procedure».

«Io vengo da una esperienza scolastica» ha sottolineato il dirigente Carducci «dove erano state condotte diverse simulazioni per rispondere a diversi tipi di pericolo; un conto è l’evacuazione di un istituto in seguito a una scossa di terremoto, un conto è per altri allarmi. Anche il rischio di un incendio, sia pure remoto, può causare inconvenienti: ho imparato dalle simulazioni che il vero pericolo collegato non è solo l’incendio in sé, ma anche il fumo che annebbia la vista e non fa capire bene dove si debba uscire».

Dopo un controllo della struttura da parte dei volontari è stata fatta suonare la campanella d’allarme. I ragazzi, ordinatamente sono usciti in fila indiana dalle loro classi, spesso appoggiando un braccio a chi lo precedeva in modo da formare una catena, con i professori che li seguivano a lato portando con sé il registro per l’appello nel cortile. Da ciò che abbiamo osservato noi i ragazzi si sono dimostrati bravissimi nel non creare eccessivi schiamazzi o confusione, così come anche i docenti hanno creato all’esterno piccoli gruppi per il conteggio e il controllo dei presenti. Sono state coinvolte ventiquattro classi, per un totale di circa 630 studenti, che hanno dimostrato di aver ben chiaro in mente cosa fare. Tuttavia ci sono sempre margini di miglioramento: come ci ha fatto notare Luca Genco, del Ser Martina, il parcheggio piuttosto affollato nel cortile potrebbe essere un ostacolo nel caso di una emergenza che richieda non solo lo sfollamento rapido dell’edificio, ma anche l’arrivo di ambulanze o mezzi dei vigili del fuoco.

Daniele Milazzo

Un pensiero su “Prove tecniche di evacuazione”
  1. Quello che gli studenti del Liceo Scientifico “E. Fermi” hanno imparato oggi, gli servirà ogni giorno della loro vita, in qualsiasi posto o parte del mondo si trovino. Cotinuando nelle esercitazioni impareranno anche a dominare il PANICO. (Giovanni Genco, responsabile regionale ASSODIMA – sede Operativa Puglia)

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