Un rapporto interrotto da mesi, ma mai accettato dall’uomo, che ora dovrà rispondere di atti persecutori, lesioni aggravate, incendio e danneggiamento

Nel giorno di San Valentino e della festa degli innamorati, dai Carabinieri di Grottaglie ci arriva una storia che racconta piuttosto il disamore, l’incapacità di alcuni di accettare la fine di un rapporto amoroso, tanto da picchiare la ex, incendiarle l’auto e l’abitazione e minacciandola. Questo è quanto accaduto ieri pomeriggio a Monteiasi, nel tarantino, intorno alle 17.30, quando ai Carabinieri di Grottaglie, è giunta una richiesta di intervento da Monteiasi per un incendio all’interno di un’abitazione. “I militari della Stazione – raccontano le Forze dell’Ordine – hanno trovato sul posto i VV.FF che stavano ultimando le operazioni di spegnimento, visto che le fiamme avevano interessato la mobilia presente in un bilocale ed annerito le pareti. Avvicinatisi alla proprietaria dell’immobile, si accorgevano che la stessa presentava numerose tumefazioni in volto e, dopo una serie di domande, la cinquantenne decideva di confidarsi con i militari raccontando le sue vicissitudini, legate ad un rapporto sentimentale interrotto ormai da mesi e mai accettato dall’altra parte. Gli ultimi episodi che l’hanno vista coinvolta erano accaduti nella giornata di ieri quando, intorno all’ora di pranzo veniva attirata con una scusa a casa dell’uomo e qui, dopo un litigio e per futili motivi, la donna subiva una violenta aggressione con calci e pugni. Ma, tornata a casa, come ogni volta, non aveva voluto denunciare l’accaduto, nè portarsi presso il pronto soccorso per le cure del caso. Nel pomeriggio l’uomo, non contento aveva danneggiato la sua autovettura e quella della sorella della vittima, provocando la rottura di uno specchietto retrovisore e di un deflettore. Ma nemmeno questo gesto di sfida è stato raccolto dalla donna che per paura di ritorsioni ancora più grandi ha preferito tacere. Solo dopo l’incontro con i militari avvenuto a seguito dell’incendio della propria abitazione, la vittima ha deciso di raccontare i fatti. I segni in volto non avevano bisogno di commenti. La scena apparsa agli operanti ha fatto subito capire che la situazione era grave. La donna è stata ascoltata, ha raccontato la sua storia e si è soffermata su tanti particolari di questa relazione, iniziata negli anni Novanta, ma iniziata a naufragare pochi anni fa e degenerata nell’ultimo periodo, dopo che lui aveva deciso di chiudere definitivamente. L’uomo geloso e possessivo mai ha voluto accettare la fine del rapporto e si sono susseguiti una serie di tanti episodi scanditi nel tempo da numerose violenze e prevaricazioni, mai denunciate dalla vittima perché le minacce e la paura di ulteriori violenze era concreta. Violenze fisiche, psicologiche, ingiurie, minacce, richieste di denaro e abuso di sostanze alcoliche, questo è la scenario che la donna ha dovuto subire e sopportare in silenzio. Stanca di tutto questo la donna si faceva accompagnare in ospedale dai militari operanti, dove è stata visitata e dimessa con una prognosi di 25 giorni per lesioni che vanno dal trauma cranico, a edemi e tumefazioni e contusioni multiple. Ora l’uomo non potrà più nuocerle perché è stato rinchiuso nella casa circondariale di Taranto a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Remo Epifani, e di fronte al competente giudice dovrà rispondere di atti persecutori, lesioni aggravate, incendio e danneggiamento. Sono in corso accertamenti per riscontrare numerosi episodi descritti dalla donna, uno dei quali riguarderebbe l’uso di una pistola, con esplosione di colpi d’arma da fuoco in aria, con la quale ieri sarebbe stata ulteriormente minacciata dopo l’aggressione”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando a usare questo sito, siete d'accordo con l'uso dei cookie. maggiori informazioni

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close