Il procuratore parla in esclusiva del trasferimento del suo assistito al Brescia e di un suo possibile ritorno in biancoazzurro. «La società deve trattare con me, altrimenti capitolo chiuso»

La poca prolificità dell’attacco biancoazzurro, la mancanza di vere alternative a Gambino e Del Core,  oltre che la necessità di rimanere al passo dell’Aprilia (che ha totalizzato quasi il doppio delle reti messe a segno da Gambino e compagni) ha convinto ulteriormente i dirigenti di via Abate Fighera ad intervenire nel mercato di riparazione (gennaio) per supplire alle attuali lacune della squadra. Con un Anaclerio ancora in cerca della condizione fisica migliore e l’assenza di un vero e proprio bomber, si riapre la pista per il ritorno di Picci a Martina; pista attualmente fredda, però, per via della mancanza di rapporti tra la società biancoazzurra e Francesco Milasi, procuratore del giocatore attualmente di proprietà del Brescia (triennale), il quale non esclude l’eventualità di un clamoroso ritorno del suo assistito: «Nel calcio mai dire mai – afferma -. Certo dipende tutto da quanto le due società dimostrino di volere Picci tra i loro giocatori: attualmente il ragazzo si trova bene a Brescia, ha trovato casa e la società tutta ha un’ottima considerazione dello stesso; però se dovesse arrivare un’offerta che non si potrebbe rifiutare da parte del Martina allora ci sarebbero grandi opportunità per un ritorno, dato che il giocatore accetterebbe subito perchè lì ha lasciato un pezzo del suo cuore – evidenzia -. Ad ogni modo se il Brescia non dovesse puntare su di lui per la fine del Campionato e dovessero pervenire richieste per il mio assistito da parte di società di C2, tra cui il Martina, allora i biancoazzurri avrebbero la priorità per la conclusione della trattativa che non avverrebbe esclusivamente con la formula del prestito: se poi dovessero arrivare – continua Milasi – offerte da società di C1 o Serie B allora sarebbe un discorso diverso». Offerte di categoria superiore che sicuramente per Picci potrebbero pervenire alla Mil Football Agency: agenzia presieduta dallo stesso Milasi (di cui ne è un attivo collaboratore il consulente Lorenzo Tavilla) che vanta ormai grande esperienza nel calcio mercato, oltre che una fitta rete di contatti con il calcio professionistico grazie anche alle sedi dislocate di Roma, Milano e Lugano. Avvisato il Martina, che se vorrà regalare ai tifosi un’altra favola a lieto fine dovrà garantire a Picci un progetto importante a medio lungo termine (salto di categoria) e trattare con il suo procuratore: situazione non verificatasi sia a gennaio, quando ci furono le sirene rossazzure del Catania di Montella per Picci, sia a giugno quando il giocatore si attendeva un rinnovo di contratto con adeguamento, prima ovviamente di ricevere l’offerta del Brescia. «La società del Martina – rivela Milasi – non mi ha mai contattato per trattare il futuro di Picci, né e gennaio né a giugno; non so se abbiano qualche problema con me, ma se vogliono il giocatore devono trattare solo ed esclusivamente con me – sentenzia Milasi -. Se il Martina vuole fare professionismo – continua il procuratore di Picci – deve rispettare alcune regole; per quanto mi riguarda questo è un lavoro, non un gioco: se poi vogliamo giocare allora sarò il primo a farlo». Parole, quelle di Milasi, che non chiudono, ma anzi aprono, ad un possibile ritorno di Picci al Martina, perché come riconfermerà il procuratore, nel calcio «tutto può succedere».

Valerio Cantore

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