Comparto irriguo Taranto, l’assessore Fabrizio Nardoni chiede la verifica per nuove opere.

Tropo spesso la provincia jonica si trova a dover fare i conti con il problema della siccità, che fa da contrasto alle alluvioni che hanno caratterizzato alcuni momenti anche abbastanza recenti. Per questo si rende necessario un piano strutturato che riguarda il comparto irriguo.
L’assessore regionale del ramo Nardoni, che ben conosce Taranto e provincia, al termine dell’incontro che si è tenuto nella sede dell’Assessorato in relazione alle iniziative per la rimozione delle criticità nel comparto irriguo in Provincia di Taranto con particolare riferimento alla distribuzione idrica, all’utilizzo di pozzi e agli impianti di affinamento dell’invaso Pappadai, della foce Tara e di Gennarini-Bellavista, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito.
“E’ di assoluta urgenza stilare un documento di ricognizione puntuale relativo a tutte le opere presenti nel territorio della Provincia di Taranto e del loro stato di efficienza per redigere un piano di opere da realizzare a breve nel comparto irriguo che ci consenta di scongiurare gli effetti, spesso drammatici, provocati dalle avverse condizioni atmosferiche e dalla ciclica carenza di risorse idriche”.
Nel corso della riunione – che ha visto la partecipazione anche dell’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Giovanni Giannini, dell’Amministratore unico dell’AQP di Taranto Nicola Costantino, del Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica Giuseppe Stanco, dei rappresentanti dei Consorzi di Bonifica Stornara e Tara e di Arneo, del Consorzio SISRI di Taranto e del Comune di Taranto, del Direttore regionale Area Lavori Pubblici Antonello Antonicelli, del Direttore di Puglia Sviluppo Gioacchino Maselli, dell’Autorità di Bacino e del Dirigente del Servizio Foreste Emanuele Giordano – è emersa la necessità, in vista dell’imminente completamento delle operazioni di collaudo, di coprire i costi di gestione dell’invaso Pappadai, di provvedere alla ultimazione del canale di alimentazione da parte dell’Ente Irrigazione e di individuare le opere necessarie al miglioramento della distribuzione.
“Ho avanzato l’ipotesi – ha specificato Nardoni – della realizzazione di una vasca di accumulo e del riassetto idro-geologico per l’area di Ginosa, particolarmente esposta alle variabili atmosferiche, come dimostrano i recenti e drammatici avvenimenti che si sono verificati proprio in quella zona”. “Abbiamo fortemente voluto questo incontro – ha sottolineato Nardoni – anche per ricevere preziosi suggerimenti e importanti rilievi tecnici per individuare un percorso virtuoso risolutivo da attuare nel prossimo ciclo di programmazione. Credo sia improcrastinabile, per esempio, procedere ad un riaggiornamento dei comprensori per modulare la programmazione, con particolare riferimento all’ambito irriguo, all’ambito potabile e all’ambito industriale”.
“Mi rendo conto – ha continuato Nardoni – che abbiamo la necessità di reperire ancora risorse finanziarie per completare le opere e rendere pienamente efficiente il sistema irriguo del Tarantino. Per questo avvieremo subito, in collaborazione con l’Autorità di Bacino, uno studio puntuale per la verifica delle condotte esistenti e del loro funzionamento e stileremo il bilancio idrico sull’utilizzo delle acque in agricoltura. Intanto provvederemo ad acquisire il progetto dell’invaso Pappadai dall’Ente Irrigazione. Verificheremo, inoltre, in maniera accurata, l’attuale disponibilità di risorse finanziarie, anche in relazione ai fondi rivenienti dalla gestione commissariale, e, sulla base delle indicazioni che ci verranno fornite dai documenti ricognitivi, ad individuarne delle nuove per portare a piena efficienza l’intero sistema”.

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