Intanto, il 5 febbraio riprende il processo che lo vede imputato per concussione

L’avevamo anticipato nel nostro cartaceo della scorsa settimana. L’ex senatore Nessa passa con il Nuovo Centro destra. La notizia viene confermata attraverso un comunicato stampa nel quale il parlamentare, scartato dai vertici del PDL nella composizione delle liste nella scorsa competizione elettorale, cerca di legarsi al carro di Angelino Alfano. “Il pensiero autentico del presidente Silvio Berlusconi è racchiuso in questa formazione politica che punta a tenere unito il popolo del centrodestra e ad allargare i suoi confini”, recita il comunicato di Nessa. “Oltre a me aderisce una nutrita squadra di donne e uomini(??) impegnati in politica e nelle istituzioni, nell’intera provincia. Il mio sarà un ruolo di ambasciatore di pace, che guarderà sia al confronto interno alla politica sia al contatto con la gente di questo territorio che vive una crisi senza precedenti. La politica troppo autoreferenziale ed estremista ha portato a un distacco con il popolo al quale vanno invece date risposte concrete. I problemi sociali, economici e occupazionali sono enormi e crescenti e solo una risposta all’altezza della situazione può permetterci di superare tutti insieme questo ostacolo quasi insormontabile” prosegue Nessa. “Il nostro pensiero di adesione al Nuovo centrodestra ha come scopo quello di essere, o tornare a essere, forza di governo negli enti locali e alla Regione con gli altri partiti che si riconosceranno in un grande progetto di centrodestra europeo. L’augurio più grande è quello di poter finalmente vedere gente che torni a fare politica con la passione e l’entusiasmo di chi ha a cuore le sorti di questo territorio”.

Nessa per circa tredici anni è stato Senatore della Repubblica. La preoccupazione principale dell’ex calciatore passato alla politica è la ripresa del processo il 5 febbraio prossimo che lo vede alla sbarra per concussione ai danni di un imprenditore edile per aver chiesto 100 milioni di vecchie lire. Per il senatore martinese che rischia una pena da 4 a 12 anni, fu richiesto l’arresto che l’immunità parlamentare riuscì ad evitare. Nessa, imputato anche nel processo denominato ‘Operazione pilastro’ riuscì a cavarsela per avvenuta prescrizione per l’intervenuta Legge Cirielli. Nell’ambiente vicino all’ex senatore si vocifera che sarebbe sua intenzione presentarsi alle prossime regionali.

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