Dichiarazioni del consigliere regionale Giammarco Surico

Iniziano a farsi sentire le prime ripercussioni a livello territoriale del nuovo assetto politico centrale, che dovrebbe concretizzarsi oggi con il cambio tra Letta e Renzi alla guida del Paese. Il terzo premier non scelto dal voto dei cittadini (dopo il Governo Monti e quello Letta) e supportato da una strana maggioranza, composta prevalentemente dal PD, da Scelta Civica e dal NuovoCentroDestra causa alcuni mal di pancia all’interno dei partiti. Tra questi, si segnala la presa di posizione del consigliere regionale pugliese Giammarco Surico, che lascia NCD e passa a Forza Italia. Di seguito le sue dichiarazioni, che potrebbero avere ulteriori ripercussioni sui governi territoriali: “Il Ncd non rappresenta il centrodestra liberale, ma è al traino del Pd. Scelgo, dunque, di restare nel centrodestra annunciando la mia immediata adesione a Forza Italia che, fino a prova contraria, è l’unico partito che non solo lo rappresenta veramente, ma è anche l’unico interlocutore serio per dare all’Italia quelle riforme di cui ha bisogno. Non consento a nessuno, tantomeno al Ncd, di cancellare la mia storia personale e politica costringendomi con una mistificazione a passare sulla riva sinistra senza colpo ferire e non intendo rinunciare ai valori in cui ho sempre creduto e in cui credo, fortemente radicati nel centrodestra. Le dichiarazioni di Angelino Alfano sulla prospettiva di sostegno al nascente Governo Renzi, infatti, non lasciano spazio a dubbi di sorta. Il Ncd è pronto all’abbraccio mortale con un governo chiaramente di sinistra che con l’emergenza non ha nulla a che fare, perdendo la faccia e la propria identità e tradendo quegli elettori che hanno creduto davvero che la scissione e poi l’appoggio a Letta fosse il frutto di una convinzione di fondo: fare il bene del Paese. Invece si tratta di una bassa operazione di Palazzo che ha alla base una mera convenienza che non definirei neanche politica, ma legata alla conservazione di poltrone e strapuntini. Il bene del Paese non si fa certo avallando balletti indecenti sulla testa di imprese e cittadini e facendosi dettare l’agenda dalle lotte di potere interne alla sinistra. Quel che succede a Roma è lo specchio fedele di quello che accade a Bari, dove il Ncd indugia nello stallo sulla scelta del candidato sindaco mutuando l’ambiguità di atteggiamento dei reggenti capitolini”.

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