Serve una scossa a questo Martina, soprattutto dopo la partita contro il Lamezia. Di fronte ai calabresi la squadra allenata da Ciullo ha dimostrato tutti i suoi limiti, quelli caratteriali ad esempio. Come al solito la partita era iniziata bene, ma è bastato un grossolano errore di Kalombo a rigettare la squadra nel panico. Dopo che gli avversari sono passati in vantaggio il Martina si è allungato, il centrocampo è andato a farsi benedire e abbiamo rischiato il tracollo. Ancora una volta le sostituzioni operate da Ciullo sono state fuori luogo, così come discutibile è stata la squadra messa in campo all’inizio. Il mister è tra quelli che sembra in tilt in questo momento e non ha la mente lucida, forse la foga di dover fare risultato a tutti i costi determina degli errori evitabili. Montalto, ad esempio, rientrante da un infortunio, poteva partire dalla panchina. Kalombo e Diop sono stati praticamente inguardabili, quest’ultimo incespica sul pallone e in nessuna gara nella quale è entrato la sua prestazione è stata positiva. Sembra che qualcuno paghi per farlo giocare. Kalombo, dopo quel fallo di mani che è costato il rigore, è stato preso dal panico ed andava sostituito immediatamente. L’assenza di un filtro a centrocampo mette la difesa in difficoltà. Fino a questo momento Amodio è stato praticamente inutile e a dire che dalla sua esperienza frutto di una blasonata carriera ci si aspettava molto di più. Questo Martina sopravvive soprattutto sui lampi di genio di Arcidiacono e Carretta che con le loro incursioni sulle fasce creano non pochi problemi agli avversari. Le azioni più pericolose sono loro e l’assenza di un attaccante di peso al centro dell’area di rigore rende spesso inefficaci le loro azioni. Eppure, tra tanti elementi negativi ce n’è uno positivo: la condizione atletica. La squadra corre, soprattutto nella prima parte di gara. L’elemento negativo resta il fattore psicologico. Non appena il Martina subisce un gol la squadra intera, compreso il suo allenatore, viene presa dalla frenesia ed entra, come dicevamo, nel panico più totale. Ieri il presidente Muschio è andato in panchina per cercare di dare ai suoi giocatori tranquillità, anche senza riuscirci. Ora non vogliamo dire che la colpa è tutta di Ciullo, certo non si comprende il motivo per il quale ha accettato degli errori come quello di Kalombo e i numerosi di De Giorgi, mentre non ha perdonato Samnik dopo la partita di Catanzaro. Mandare un giocatore che lo scorso anno ha giocato anche in B, porta ad assumersi delle responsabilità. Gli errori di Ciullo sono equamente suddivisi con quelli di Palombo che ha allestito la squadra. Andare avanti così potrebbe pregiudicare il campionato. Un provvedimento va preso, prima che sia troppo tardi.
Antonio Rubino

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