Di seguito un comunicato diffuso dal Corpo forestale dello Stato:

Il Corpo Forestale dello Stato – Comando Stazione di Martina Franca ha denunciato un incendiario, responsabile di aver appiccato in agro di Martina Franca un fuoco che ha rischiato di espandersi, con conseguenze facilmente prevedibili, ad una vicina area boscata.

La ricostruzione dei fatti eseguita dagli Agenti accertatori ha permesso di appurare che a mettere a rischio di incendio l’ecosistema boschivo è stato un privato cittadino che aveva appiccato il fuoco a delle sterpaglie, incurante del fatto che esse confinassero con l’area boscata; solo il pronto intervento di spegnimento ha permesso di evitare che le fiamme, che oramai lambivano gli alberi, si propagassero al bosco.

Fortunatamente è stato evitato il peggio: il bosco, un querceto di Leccio, si è salvato, e con esso è stata salvaguardata l’incolumità delle persone, in un giorno – l’evento è avvenuto in un weekend estivo – in cui gran parte della popolazione – locale e no – si riversa abitualmente negli ambienti naturali della provincia al fine di trascorrere una giornata in relax.

La notizia avrebbe forse poca rilevanza se i fatti si riducessero a questi, ma diventa invece di primissimo piano se si considerano due elementi di rilievo.

Il primo è che l’evento scongiurato, per quanto non abbia interessato la compagine è da classificarsi come “incendio boschivo” a tutti gli effetti: ai sensi della normativa vigente, per incendio boschivo non si intende più esclusivamente l’evento incendiario che ha distrutto un bosco, in toto o in parte, ma anche quello che ha avuto la possibilità di espandersi al bosco. È questa la grande innovazione introdotta dalla nuova norma, costituita dalla Legge 353 del 2000, che nel suo articolo 2 ridefinisce la questione, affermando che Per incendio boschivo si intende un fuoco con suscettività a espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree”, da cui discende che anche un fuoco che non ha percorso alcun tratto boscato, ma che ha rischiato di espandersi ad esso, è un incendio boschivo.

E l’incendio che ha messo a rischio il bosco di Martina Franca è un incendio boschivo a tutti gli effetti, aggravato dal fatto che nei pressi del bosco sono presenti delle abitazioni private che, anche in assenza dell’evento incendiario propriamente detto, di vaste proporzioni, hanno tuttavia corso i rischi e subito i danni derivanti dalla fitta coltre di fumo nero originatasi dalle fiamme.

La seconda, di enorme rilevanza, è che il responsabile dell’evento è stato individuato e deferito all’Autorità Giudiziaria. La cosa, se si considera che i colpevoli degli incendi boschivi restano il più delle volte ignoti, appare particolarmente significativa, a maggior ragione se si rileva che si tratta addirittura del secondo colpevole assicurato alla giustizia nel corso della stagione cosiddetta “A.I.B.” 2013 – sigla che sta per Antincendi Boschivi” – nel Tarantino.

Il precedente colpevole indagato per aver procurato un evento incendiario, oggetto ci una Comunicazione di Notizia di Reato di pochi giorni fa, era stato denunciato dallo stesso Comando Stazione del C.F.S. di Martina Franca per aver appiccato l’incendio a “Gravina Miola”, in comune di Crispiano.

L’attività di controllo, che si esplica a tutti i livelli e su più fronti – primo fra tutti quello della prevenzione – sta dando buoni frutti, se si considerano gli ottimi risultati a cui gli uomini e le donne del Corpo Forestale operanti in provincia di Taranto ci stanno con il passare del tempo abituando.

(foto: fonte Corpo forestale dello Stato)

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