La sezione comunale dell’associazione di categoria dei commercianti ha voluto incontrare gli operatori locali del credito per lanciare loro l’appello ad andare oltre il dato dei ricavi annuali, che in tempo di crisi possono non rappresentare la reale capacità delle imprese di restituzione del  danaro. Tra l’altro, la percezine della crisi è data anche dai numeri, con 59 cessazioni di attività nel primo semestre 2013, a fronte di solo 41 iscrizioni.  
Di seguito il comunicato stampa diffuso da Confcommercio sull’esito dell’incontro.

La  crisi morde sulle imprese della provincia di Taranto, la mancanza di liquidità è una delle urgenze con cui devono misurarsi ogni giorno gli imprenditori del territorio. L’accesso al credito, la difficoltà di relazione con il sistema bancario è uno dei primi fattori di difficoltà. Così a Martina Franca dove nel 1° semestre 2013 si sono registrate 59 cessazioni su 41 iscrizioni nel settore del commercio.

La difficile situazione in cui si trovano ad operare  le imprese -anche quelle con una storia aziendale importante – del comune di Martina Franca, richiede un impegno straordinario  teso ad individuare percorsi che, pur nel rispetto delle regole e dei vincoli esistenti, consentano di affrontare le difficoltà economico-finanziarie del momento e di non soccombere per mancanza di liquidità. E’ questo il senso dell’iniziativa fortemente voluta dal presidente della  delegazione comunale di   Confcommercio, Roberto Massa, che ha voluto   mettere a confronto le diverse componenti del sistema (imprese, banche, confidi, consulenti) con l’obiettivo  di affrontare al meglio la difficile situazione che investe l’area di Martina Franca, un tempo isola felice dell’economia jonica, anche mediante l’utilizzo dello strumento di agevolazione (l’Asse VI az. 6.1.6 del P.O. FESR 2007-2013) che la Regione ha messo a disposizione delle Micro e PMI.

Erano presenti Giuseppe Sebastio, presidente del Confidi Confcommercio Puglia , Riccardo Scialpi in rappresentanza dell’Ordine prov. dei Dottori Commercialisti e numerosi consulenti e direttori di banca con sedi operative sul territorio di Martina Franca, Crispiano (Banca Popolare di Puglia e Basilicata, UBI Carime, Banca MPS, BCC Banca di Taranto, Bancapulia, BCC Alberobello, Banca Popolare di Bari, Banca Popolare Mezzogiorno).

La Regione Puglia, come è noto, ha individuato – ha  spiegato Sebastio- alcuni consorzi fidi, tra cui Confidi Confcommercio Puglia, come strumenti di supporto alle imprese dotandole di consistenti risorse da erogare con le modalità indicate nell’asse VI, Nello specifico, la misura ha istituito un fondo con il quale assistere le imprese attraverso la concessione di garanzie, nella misura dell’80% dei finanziamenti prestati dalle banche per le seguenti finalità: attivo circolante (acquisto scorte); nuovi investimenti; riequilibrio finanziario; aumento di capitale sociale.

Al di là degli strumenti disponibili, che ci sono e spesso non vengono utilizzati al meglio, malgrado le garanzie offerte dal confidi,  il problema di fondo resta la disponibilità delle banche a farsi interpreti, accanto alle imprese, dei processi di sviluppo economico del territorio; la scarsa propensione a  valutare con attenzione  progetti dove l’innovazione e l’investimento rappresentano un fattore qualificante. Di qui l’appello alle banche del sistema  Confcommercio,  e dei consulenti,  a leggere nelle pieghe dei bilanci aziendali, andando oltre il dato dei ricavi annuali, che in tempo di crisi possono non rappresentare la reale capacità delle imprese di restituzione del  danaro.

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