Il commento del “Club Forza Silvio” di Martina dopo l’incontro tra Renzi e Berlusconi 

Continua a suscitare discussioni l’incontro tra Renzi e Berlusconi per la ricerca di un’intesa sulla nuova legge elettorale. Se Fassina ha parlato di “vergogna” per l’incontro e Cuperlo lo ha definito sbagliato – per aver resuscitato un avversario politico che era stato accompagnato dal “timido Letta sotto il cartello Exit”, mentre il “vulcanico Renzi lo ha accolto sul tappeto Welcome” – i berlusconiani martinesi guardano con favore all’incontro, che ha “certificato la morte dell’antiberlusconismo, la malattia della sinistra italiana degli ultimi venti anni”. “Anche se qualcuno ne è scontento, è arrivato il momento – dichiara in una nota Paolo D’Arcangelo del Club Forza Silvio di Martina Franca – di seppellire per sempre il progetto della sinistra di sconfiggere Silvio Berlusconi per via giudiziaria perché la politica ha bisogno di mediazione, ma anche di cultura e organizzazione.

Il club Forza Silvio di Martina vuole significare esattamente questo: 1. la classe dirigente del paese la scelgono i cittadini, non la seleziona la magistratura; 2. aprire una stagione politica nuova e cercare nuove ragioni per mobilitare energie e risorse umane.

Non è un caso che attraverso il club Forza Silvio noi ci siamo riavvicinati a quella Forza Italia da dove eravamo partiti nell’ultima fase della sindacatura martinese a guida Tonino Zizzi, scelto candidato sindaco tra mille scettici proprio da Vito Pastore. Ma quella Forza Italia martinese si trasformò presto in un circolo privato per la carriera politica dei soliti noti, sempre gli stessi, buoni per tutte le candidature e per tutte le campagne elettorali.

Oggi Gianfranco Chiarelli ha inaugurato un nuovo modo di fare politica, partecipata e collegiale: le scelte, i programmi e i progetti ritornano ad essere condivisi e proposti, non più imposti per l’interesse di pochi. Chi non ha sposato il nuovo modello se ne è andato, e anche per questo noi -invece- ci torniamo. Per sostenere il nuovo corso di Gianfranco Chiarelli, per progettare come sarà Martina fra dieci anni, lontano dalle poltrone perché tanto quelle le abbiamo sempre rifiutate pur di stare dalla parte dei cittadini”.

3 pensiero su ““L’antiberlusconismo è morto””
  1. Non sono state né la sinistra né la politica ad aver decretato la fine di Berlusconi. E’ stato lui stesso con i tanti reati non politici ma materiali commessi e il codice di Procedura penale ad aver decretato la sua fine. Fino adesso, piuttosto, la sinistra e la politica hanno consentito che per lui, e solo per lui, non valessero le leggi. E probabilmente ancora una volta gli consentiranno di farla franca. Apprendo con piacere che questi fondatori del club Forza Silvio locale avevano abbracciato e coordinato il partito di Casini non perchè avessero condiviso le nuove prese di posizione del moderato Casini ma per mere beghe locali. Concedersi, come Guardiola, un anno sabbatico no? Si sarebbe più coerenti e la coerenza è una bella virtù.

  2. Semplicemente, ci siamo resi conto che Berlusconi è un perseguitato politico. La sentenza del 12 agosto docet. Un collegio costituito solo per abbattrere il nemico. Ora Renzi ha reso giustizia. Resta inteso che Renzi resta nel centro-sinistra e noi siamo nel centro-destra.

  3. E prima del 12 agosto perchè avevate abbandonato Forza Italia? Non mi sembra che Berlusconi non fosse prima di quella data al centro dell’attenzione della magistratura. Liberi di compiere tutte le scelte possibili sul piano politico ma la giustificazione addotta per questo ritorno mi sembra un pò debole. Per non parlare della rivendicazione della scelta sciagurata del candidato sindaco Zizzi. Io lo votai al ballottaggio e ancora oggi lo giudico, alla luce del ribaltone da lui operato, uno dei più grandi errori da me commessi da elettore. Evidentemente il trasformismo non è da tutti considerato il male assoluto in politica. Per fortuna, a differenza di ALTRI, non ho commesso lo stesso errore quando candidato sindaco è stato Palazzo.

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