L’avvocato è un martinese, Francesco Terruli. I suoi assistiti, i familiari di una donna morta per una difettosa trasfusione di sangue (quello trasfuso risultò infetto) che la portò alla morte. La famiglia è della provincia di Taranto. I fatti risalgono al 1972, il decesso al 2004, la citazione in giudizio al 2008, e la sentenza nei confronti del ministero della Sanità, al mese scorso. Il ministero dovrà pagare a quella famiglia, ora, un milione 700 mila euro (salvo ricorrere nei successivi gradi) come già è stato riportato nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa.

“Gli eredi, a seguito del decesso della loro congiunta, avvenuto nel 2004, nel 2008 hanno citato in giudizio dinanzi al Tribunale di Lecce, il ministero della Salute” ricostruisce così la storia il legale “perché, accertata la responsabilità dello stesso ministero, venisse condannato al risarcimento di tutti i danni iure hereditario nonché iure proprio, assumendo che il decesso della loro congiunta fosse conseguenza del contagio da virus HCV subito dalla stessa in occasione di trasfusione di sangue praticatale nel policlinico di Bari nel 1972, evolutasi in cirrosi epatica e poi esitata con il decesso.

 

Espletata la consulenza tecnica dì ufficio medico legale sulla base delle cartelle cliniche che ha riconosciuto il nesso di causalità tra la trasfusione del sangue e la grave infermità della donna, già precedentemente riconosciuto anche dalla consulenza del centro ospedaliero militare di Taranto, il tribunale ha accolto in toto la domanda proposta dagli eredi, superando tutte le eccezioni sollevate dal ministero della Salute sia in ordine alla pretesa prescrizione del diritto che in ordine alla stessa contestata responsabilità da parte dello stesso ministero, condannandolo al pagamento in favore di tutti gli eredi a titolo di risarcimento danni della complessiva somma di € 1.700.000,00 tenuto conto sia del danno subito dalla donna, per le sue sofferenze morali e fisiche che del danno subito dai congiunti conseguente alla perdita del rapporto parentale”.

 

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