La foto parla da sola. È stata scattata poco dopo mezzanotte, in piazza XX Settembre, dove adesso rimangono solo due vasi con le loro piante, come sentinelle cui forse nessuno darà il cambio per fare la guardia allo stradone. Maltrattati, spostati, insultati dagli automobilisti scorretti che le spostano per entrare con l’auto nella zona pedonale, questi vasi erano stati messi lì circa un anno fa: erano sei, all’inizio, che sarebbero serviti per fare da ornamento alla piazza e impedire al tempo stesso che entrassero auto o altri mezzi. Scopo fallito in pieno, perché dopo i primi giorni abbiamo visto, nelle ore notturne, degli automobilisti accostare, spostare un vaso ed entrare con la propria auto nell’angolo del tabaccaio per poter poi scendere dall’auto e prendere qualcosa dalla macchinetta automatica.

Un comportamento assurdo, faticoso, che dimostra come per infrangere le regole anche gli sforzi fisici sono bene accetti, anche se a venti metri di distanza c’erano posti liberi – e non più a pagamento – per parcheggiare. La pigrizia mentale che fa lavorare di più per arrivare agli stessi risultati e il desiderio di arrivare ovunque con la propria auto per evitare di camminare sono elementi connaturati al martinese medio.

C’è chi entra – in controsenso – da via Verdi per prelevare dal bancomat, pretendendo di parcheggiare davanti all’entrata della banca e non nei parcheggi di venti, trenta metri più dietro: tanto, si sa, i vigili non fanno multe o non sempre sono in giro. C’è chi la sera entra in auto dall’angolo presso il tabaccaio per fare il giro dello stradone e uscire verso Corso Italia per far vedere agli amici quanto è bella la sua macchina. C’è chi – giuro, l’ho visto con i miei occhi un po’ di tempo fa – è entrato in piazza con un macchinone per fermarsi davanti al teatro Verdi e prendere i biglietti del cinema.

Nel frattempo i vasi sono stati rotti: a qualcuno viene in mente che quei vasi sono nostri? Che per acquistarli e metterci fiori dentro il comune ha speso soldi nostri, che presumibilmente dovremo ripagare?

Per rimediare a questo problema potremmo suggerire al Comune di adottare la soluzione locorotondese: all’inizio della zona pedonale, nel centro, la sera i vigili sbarrano la strada con una specie di U capovolta fissata a terra con lucchetti. I martinesi meno giovani ricorderanno che qui si faceva lo stesso anni fa, e forse nonostante i rifacimenti delle pavimentazioni, in via Cirillo ci sono ancora i buchi che servivano a infilare le sbarre di metallo. La soluzione allora fu eliminata come antiestetica – in effetti erano dei pezzi di metallo arrugginiti con tracce di colore rosso e bianco – ma nessuno vieta di ripensarla in modo più carino. Si potrebbero creare dei pannelli in ferro battuto decorati con fiori o maioliche, fissati a terra con robusti paletti di ferro, per dare il benvenuto alla nostra città. Sì, il benvenuto, visto che qualcuno a Palazzo Ducale ritiene che piazza XX Settembre sia il “salotto buono”. Speriamo che si provveda, perché ormai i vasi si sono rotti.

Daniele Milazzo

3 pensiero su “La rottura dei vasi”
  1. Ma sono articoli veri? Sono entrato per caso grazie alla notizia del ragazzo scomparso e ritrovato lo stesso giorno..pensavo si trattasse di un sito di burle ma sembra piu’ un ibrido tra voci di quartiere, dicerie della nonna e notizie troppo incredibili per sembrare vere – appunto burle.

    Ridicolo

    1. Grazie per il suo intervento. Noi cerchiamo di fare con serietà il nostro lavoro. Per noi i vasi rotti sono una cosa incivile, se per lei sono ridicoli, dicerie della nonna, voci di quartiere, notizie troppo incredibili per sembrare vere (ma sono vere) siamo onorati di non piacerle. Pensi che per la vicenda del ragazzo ci abbiamo lavorato fino a mezzanotte, per avere la certezza che tutto fosse a posto. Che poi arrivi lei a darci del ridicolo è un problema per lei, non per noi. Lei che fra l’altro non ha neanche il coraggio di dirci il suo nome e il suo cognome. Più che ridicolo, penoso.

  2. Grazie per il suo intervento. Come già ribadito dalla collega, per noi pubblicare la rottura di vasi che fanno parte dell’arredo urbano è una vergogna e non una burla. Quindi per noi è una notizia di interesse pubblico. Se poi lei ritiene una burla le notizie riguardanti l’ipotesi di coinvolgimenti mafiosi nella gestione di una banca, o le complicatissime situazioni della Tares, o il racconto della cronaca o della politica, il racconto degli atteggiamenti incivili a danno dei cittadini, noi siamo contenti di essere lontanissimi dal suo pensiero. Anzi, più lontani meglio è. Pensi che non so manco con chi ho il piacere di “dialogare”. Ci metta la faccia. (agostino quero)

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