Un caso sollevato, in questo territorio, da noi, va all’esame del consiglio regionale. Si tratta della mancata costituzione di parte civile della Regione Puglia, nel processo su presunte ruberie nella Sanità pugliese. L’avvocato della Regione si scordò di firmare il documento di costituzione di parte civile. Una cosa che noi definimmo scandalosa. Costituirsi parte civile nel processo penale significa poter rivendicare risarcimenti economici nei confronti dei condannati. Nel caso specifico, chi dovesse avere compiuto ruberie nei confronti della Sanità pubblica, cioè di tutti noi.  Non costituirsi parte civile toglie la possibilità del risarcimento, ovviamente.

Se n’è occupato il consigliere regionale Antonio Martucci che, insieme agli altri del gruppo dei Moderati e popolari in consiglio regionale, ha presentato un’interrogazione urgente. Oggi a mezzogiorno, quelli del MeP tengono anche una conferenza stampa a Taranto, nella sede di via Toscana 23. Di seguito il testo dell’interrogazione:

               INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA

ex art, 56 Reg. interno Cons. Regionale

OGGETTO:  Mancata costituzione di parte civile sul processo alla sanità.

 

PREMESSO CHE

  • Nei compiti della Regione esiste la necessità di riscuotere contributi (tasse) dai cittadini e nel contempo di distribuire il ricavato in servizi esercitando il controllo sulla spesa nell’interesse del contribuente;

CONSIDERATO CHE:

  • A fronte di un processo in atto contro chi presumibilmente abbia sprecato denaro pubblico per accreditamenti verso cliniche private;
  • Era giusto costituirsi parte civile;

·        La Regione Puglia doveva e ha esercitato il diritto – dovere di costituirsi parte civile nel procedimento;

·        La stessa ha dato mandato a un legale esterno per essere rappresentata;

     ·        Intanto veniamo a sapere che il GUP ha respinto la costituzione di parte civile della Regione Puglia perché a fronte della          documentazione presentata manca la firma  in calce del legale;

·        Dire che la Regione è beffata è dire poco perché in questi casi bisogna dire con forza che i cittadini sono stati beffati;

·        Gli stessi che si vedono tagliati i servizi nella sanità, devono subire quest’onta!

·        L’avvocatura regionale fa sapere che loro sono fuori da responsabilità ( “ci mancherebbe”) e che si è trattato di un problema tecnico processuale;

·        Quello che sembra essere un problema tecnico processuale, di fatto può sfociare in un danno incolmabile per le tasche dei cittadini;

  • A fronte di quanto sopra i consiglieri del Gruppo MeP

Si rivolgono al Presidente della Giunta Regionale per sapere:

  • come intende muoversi per tutelare e far valere i diritti e gli interessi dei cittadini in merito a questa questione.

                                                                                                            

              Nicola Canonico ___________________

              Antonio Buccoliero__________________

             Giacinto Forte_____________________                                                                                                                                   

             Antonio Martucci___________________  

3 pensiero su “La nostra denuncia diventa interrogazione”
    1. Grazie per il suo intervento. Che però ritengo ingeneroso. Il recupero di somme della comunità, e quindi anche sue e mie e di Martucci e di tutti gli altri, è una cosa che chiede di essere chiarita. E, a parte quel gruppo al quale fa capo Martucci, non ho notato alcuna volontà di approfondire la questione, da parte di nessun altro. (agostino quero)

  1. Caro Quero, ingeneroso? Come mai non hai parlato del comma, nascosto in una legge sui referendum abrogativi, votato da 43 consiglieri regionali il 3 aprile scorso tra cui Martucci alla sua sua SECONDA assemblea regionale che prolungava i vitalizi fino al 2015. In un mese non hai trattato quest’argomento, nel frattempo lo stesso Martucci il 3 maggio vota il provvidemento di correzione dopo che la stampa regionale aveva sollevato un polverone. Grazie alla stampa regionale, quelli non sono soldi pubblici?

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