Riceviamo e pubblichiamo nota del consigliere regionale PDL Chiarelli:

“Se è vero che le disgrazie non vengono mai sole, nel caso di Taranto e della sua provincia, possiamo ben dire che una somma spaventosa di eventi negativi che si stanno abbattendo sul territorio sono il risultato, non già di un destino cinico e baro, ma dell’insieme combinato di una politica sciagurata dei due governi Monti e Vendola.  La notizia dei 6.500 operai Ilva destinati alla cassa integrazione per 2 anni non può essere archiviata semplicemente come una circostanza normale motivata dalla attuazione dell’ AIA.  E’  invece il segnale di una crisi profonda che rischia di ridurre ai minimi termini la già asfittica economia ionica.  Numeri così elevati indicano una forte riduzione della produzione con conseguenze inimmaginabili  su tutto il tessuto economico. Penso ad esempio all’indotto, agli autotrasportatori, alle tante piccole imprese, per le quali non esiste neppure il palliativo della cassa integrazione. E che dire delle notizie pubblicate di recente su alcuni quotidiani locali che parlano di circa quattordicimila fra disoccupati e inoccupati tra Martina e Crispiano? Realtà indipendenti dalla grande industria che evidenziano anch’esse gli effetti devastanti della crisi. Uno su due non ha lavoro. Dulcis in fundo il ministro Passera, nel solco della politica dei tagli lineari, è pronto a chiudere la sede tarantina del Politecnico. Paradossalmente quindi mentre si parla di bonifiche, di rilancio della economia ionica, si creano le condizioni per chiudere le aziende e l’università. Ecco perché diventa importante votare e scegliere chi può dare una svolta reale, con una totale inversione di rotta che punti a ridurre la pressione fiscale e a dare ossigeno alle imprese e alle famiglie. Avv. Gianfranco Chiarelli”.

2 pensiero su “Ilva, aziende locali, politecnico: Chiarelli, “Cosa dobbiamo attenderci ancora?””
  1. Ma sino a novembre 2011 non governava il PDL? Il ministro Tremonti ha dichiarato che la crisi, sfociata oggi in recessione, è cominciata dal 2007 ed il declino è sempre più aumentato. La pressione fiscale, dal 1994, è aumentata anche con al governo gli uomini dell’attuale PDL. Quindi, non facciamo come fanno quelli di sinistra che sono bravi a rilevare gli errori degli altri ed incapaci di risolvere i problemi quando sono al governo. Il problema dell’Italia sono le enormi uscite (oggi, più che mai, non sopportabili per la forte crisi) non finalizzate alla fornitura dei servizi alla comunità (tangenti, mazzette, opere inutili realizzate solo sulla carta ma i cui costi spesi realmente)costretta a mettere mano al portafoglio (quando c’è) per mantenere una classe politica che per la maggior parte non svolge il ruolo dettato dalla costituzione. Anzi, lo svolge per finalità contrarie ai dettami della stessa e per il raggiungimento di interessi personali. Non è questione nè di centro destra, nè di centro, nè di centrosinistra. E’ solo questione di uomini onesti. Le problematiche sorte sul nostro territorio sono figlie di una lunga storia maturata in decenni di mancato rispetto delle regole ed inasprita negli ultimi venti anni. Penso che nessuno possa dire di non essere stato presente nelle fila dei governanti!!! Ma di riduzione dei costi della politica ha parlato qualcuno dei candidati? A me non risulta.

  2. Magari non sarà “questione nè di centro destra, nè di centro, nè di centrosinistra”, ma di uomini….magari di quelli che stanno governando dal 2004 la Provincia di Taranto e dal 2005 la Regione Puglia.

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