E’ uno dei momenti più brutti della storia di Martina Franca quello che stiamo vivendo o, meglio, quello che stiamo per vivere. Il sequestro della SS. 172 recherà un danno che pochi possono minimamente immaginare. Lo avvertono già i ristoratori e gli albergatori che hanno dimezzato le presenze domenicali. Il rallentamento del traffico fin da Fasano, non solo creerà disagi, ma spazientirà chi sarà costretto a fare file interminabili, per poi essere instradato tra percorsi tortuosi e pericolosi, quali le strade parallele, per raggiungere Martina. Provate ad immaginare anche camion e, con i debiti scongiuri, i mezzi di soccorso quali ambulanze e vigili del fuoco, lo scenario appare apocalittico. Le eventuali minor entrate economiche per i settori trainanti della nostra economia, ovvero quelli legati al turismo finirebbero per condizionare anche l’occupazione, soprattutto quella stagionale. Oggi c’è solo una strategia: un tavolo di concertazione tra tutte le parti. Bisogna rimboccarsi le maniche e lasciar stare la propaganda sui social con tanto di sorrisi ammiccanti. Bisogna mettere da parte le sigle politiche e rimandare la campagna elettorale al prossimo autunno, sia da una parte che dall’altra. Innanzitutto fare dei tavoli seri con gli altri comuni interessati, ad esempio Fasano, Cisternino e Locorotondo. Spegnere il semaforo della Selva di Fasano per i mesi estivi è quanto mai necessario per evitare ulteriori rallentamenti. Un altro intervento opportuno sarebbe quello di eliminare per il momento gli autovelox a Cisternino, con i turisti costretti a subire i traumi del cosiddetto: “Cornuti e mazziati”. Basterebbe realizzare dei sistemi di rallentamento ad effetto ottico mediante applicazione in serie di almeno quattro strisce bianche rifrangenti con larghezza crescente nel senso di marcia. Certo, il Comune di Cisternino non farà cassa, ma aiuterà a elevare l’immagine del territorio. Una campagna pubblicitaria con dei cartelloni che chiedesse scusa per i temporanei disagi non sarebbe male. Infine gli eventi, occorre far di necessità virtù: scegliere altri bacini per promuoverli, il Salento ad esempio, ma anche e soprattutto il materano dove arriveranno turisti da ogni parte. Le campagne pubblicitarie bisogna indirizzarle verso quelle parti, in quanto ci sono più strade per far arrivare gente a Martina Franca.  La ciliegina sulla torta come ultimo rimedio è rappresentata dai gruppi di volontariato. Bisogna presidiare tutte le zone nevralgiche per tutto il periodo estivo, magari offrendo acqua minerale a quelle macchine bloccate nel traffico e dolciumi a bambini ed anziani a bordo. L’immagine di un territorio operoso e attivo può essere un rimedio e diventare un punto di forza. Tutto questo si può fare? Sì, anche se ci sarà chi, per bastian contrario dirà no. E’ una storia per me già vista quando sei mesi prima dell’evento di novembre chiedevo venissero istituiti dei tavoli di concertazione e mi si rispondeva picche, per poi farlo il giorno in cui iniziava la manifestazione, scaricando di conseguenza i disagi e le responsabilità sulla nostra organizzazione. Rimandare le beghe personali al prossimo autunno si può? Evitare anche un Commissariamento al Comune da parte di chi non conosce il territorio, ma occorre l’umiltà da parte di tutti. Bisogna amare la nostra terra in maniera incondizionata e non parziale. Ma le parole corrono nel vento che non è sempre buono come qualcuno credere facendo gli auguri. In alternativa, a Martina abbiamo tanti professionisti della comunicazione e della politica che sapranno fare sicuramente meglio. Vedremo.

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