Al via un progetto del MIUR per formare 1600 dipendenti della scuola sul delicato tema della sicurezza in aula. Manovre salvavita e interventi di primo soccorso in collaborazione con il ministero della Salute.

Sarà una semplice casualità, o forse un segno di attenzione alla cronaca, fatto sta che dopo il tragico avvenimento di Lecce, con la morte del diciassettenne Andrea caduto nel “pozzo luce” del liceo che frequentava, Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha firmato l’8 gennaio 2014 un Protocollo d’intesa, dal titolo “A scuola si cresce sicuri”, con l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) che punta a formare e sensibilizzare il personale scolastico sulle tematiche della sicurezza e della prevenzione degli infortuni negli ambienti scolastici. Nulla a che vedere con la sicurezza degli edifici, si potrebbe obiettare, ma comunque è un segnale di attenzione alla problematica della sicurezza, troppo spesso sottovalutata in nome di tagli e risparmi laddove le spese dovrebbero essere viste come un investimento sul futuro. La campagna promossa dal Miur, che prevede il coinvolgimento anche del ministero della Salute, prevede la somministrazione di corsi specifici e di formazione rivolti a insegnanti, dirigenti e personale ausiliario tecnico e amministrativo,  quali potranno apprendere come prevenire gli incidenti in aula e quali manovre immediate mettere in atto quando questi avvengono, a tutela della salute degli alunni. Si tratta al momento di un progetto pilota destinato alla formazione di circa 1.800 dipendenti in 60 scuole polo che apprenderanno, fra l’altro, manovre salvavita come la disostruzione da corpo estraneo (la manovra di Heimlich, ndr) e la rianimazione cardiopolmonare (intervento di primo soccorso, o Basic_Life Support, per dirla in termini anglossassoni). Il Protocollo avrà una durata di tre anni. Alla firma del protocollo erano presenti i sottosegretari all’Istruzione Marco Rossi Doria e Gian Luca Galletti. 

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