Il 2 giugno 1946 l’Italia reduce dalla seconda guerra mondiale decideva di darsi una nuova forma istituzionale: la Repubblica.

Venne scelta con un referendum. Circa 13 milioni di italiani scelsero la Repubblica, circa undici milioni la monarchia. E fu proprio tutto il popolo, a decidere, perché per la prima volta si ebbe il suffragio universale, con il voto esteso anche alle donne. Per la prima volta.

Insomma, quel 2 giugno di 67 anni fa rimane proprio nella storia nazionale come uno dei giorni più importanti. E giustamente viene celebrato come merita. Sarà una festa della Repubblica all’insegna della sobrietà e del risparmio, a tutti i livelli, a partire dalla cerimonia di Roma. Ma, forse per questo, sarà ancora più significativa, perché se ne coglierà maggiormente l’essenza. E tale essenza è emersa, con la chiarezza che gli è consueta, con il messaggio al Paese del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha dedicato un pensiero particolare, per questo 2 giugno, ai marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

Nel nostro territorio, a Taranto la cerimonia di piazza della Vittoria, alle 10. A Martina Franca, la lettura dei princìpi della Costituzione, nella sala consiliare di palazzo ducale, a cura degli studenti e dei componenti la consulta giovanile. Inizio alle 11.

Un significato particolare ha la festa di Grottaglie: lì si è scelto di conferire simbolivamente la cittadinanza ai figli di immigrati, nati in Italia. Lo “ius soli”, insomma. Cosa che ancora, in Italia, non è compiuta e questo è un grosso handicap, ancora, per il nostro Paese. Che si faccia qualcosa in questo senso in occasione della festa della Repubblica è particolarmente importante.

Data la giornata di festività civile, questo notiziario oggi sarà limitato in senso quantitativo, alle informazioni principali.

Un pensiero su “Festa della Repubblica”
  1. La festa va bene ,si fa sempre festa ,anche nell’antica Roma OGNI OCCASIONE ERA BUONA per fare una festa,siamo il paese più festaiolo ,salvo poi che ci sono persone che sono in mezzo alla strada senza niente.
    Per quelle persone è’ un sacriligio fare festa e allora prima pensiamo a quelle persone diseredate e poi festeggiamo.
    Per me era stato sufficiente un bel discorso del presidente della repubblica in tv a reti unificate ,da trasmettere in striming in tutte le scuole e durante quel discorso il presidente oltre al richiamo storico della festa avrebbe esortato di pagare le tasse e di non raccomandare più nessuno .A che serve fare la festa alla repubblica se poi ci sono i più ricchi che l’hanno sfascita incominciando proprio dai politici?Lo stesso presidente della rapubblica ci costa più di quanto costa la monarchia alla GRAN BRETAGNA,e aspetta il nostro presidente è venuto fuori, cioè è entrato nella storia dalla parte più sofferente della società :quella di sudore e schiena curva di oporai e contadini,falce e martello .
    Pensate :tutta quella gente alle parate ,ognuna di quelle teste è pagata con tasse dei lavoratori ,si dei lavoratori dato che è stato dimostrato che il 50% degli industriali italiani è evasore.Un ultima cosa :la chiesa che dovrebbe stare con gli ultimi ,invece siede alla tavola dei potenti.
    Un saluto a quanti mi leggeranno e una preghiera :vorrei conoscere anche il vostro parere
    giuseppe

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando a usare questo sito, siete d'accordo con l'uso dei cookie. maggiori informazioni

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close