Foto Paolo Conserva – La curva e lo striscione solidale

 

Dopo il capitombolo contro il Fondi, il Martina «scivola», al Tursi, davanti al proprio pubblico,  per la seconda volta dall’inizio della stagione: contro l’Arzanese termina 1-3, con il pubblico biancoazzurro che, tra solidarietà (nei confronti delle popolazioni del tarantino) e attaccamento alla squadra, lenisce una sconfitta amara da digerire per le ambizioni del Martina. Il goal lampo di Lattanzio, inventato “falso nueve” (falso nove) da Di Meo, giunto dopo soli 34 secondi dal fischio d’inizio di Magnani, illude tutti: tranne la squadra allenata da Ragazzo che, con astuzia e fisicità, indirizza la gara sui binari giusti trovando una rimonta griffata Elia (38’p.t.), Improta (23’s.t.) e Liccardo (46’s.t.); quest’ultimo autore di uno spettacolare goal dalla distanza al seguito del quale rimedia un espulsone per somma di ammonizione: reo di aver messo in atto un’esultanza eccessiva con tanto di corsa in mezzo al rettangolo verde senza la maglietta dell’Arzanese indosso. Il triplice fischio di Magnani ufficializza, poi, la vittoria dei campani a discapito di un Martina sbiadito nel contenuto e nella forma; una sconfitta quella rimediata dai ragazzi di Di Meo che lascia in eredità l’attenuante del roster falcidiato dalle numerose e rilevanti assenze (Leuci, Gambuzza, Ancora e Gambino, ndr), nonché la consapevolezza di poter beneficiare delle stesse nel big match controla Salernitana: nel cui match il Martina sarà orfana di Mangiacasale, reo di aver rimediato la 4^ ammonizione che si traduce, dunque, in squalifica. I tre punti «offerti» dal Martina all’Arzanese, nella cornice del ritrovato amico «Tursi», non compromettono il panettone di Di Meo, complice i pareggi rimediatati da Aprilia e Pontedera, (rispettivamente con Melfi e Aversa) che concedono ai biancoazzurri di rimanere a soli tre punti dalla vetta (Salernitana, 28), scivolando dalla 2^ alla 3^ posizione in classifica; podio che di Meo dovrà tentare di tenere ben saldo sino al margine del trittico Salernitana, Pontedera e Borgo a Buggiano: in attesa del regalo di Natale che la dirigenza di via Abate Fighera potrebbe fargli recapitare direttamente da un «nota città pugliese» prima della sessione invernale di mercato. Cronaca gara: Tra le assenze per infortuni (Daleno e Falagario) e squalifiche (Leuci, Gambuzza, Ancora e Gambino), nonché con la necessità di trovare punti importanti in ottica podio, Di Meo si affida al guscio del 4-5-1 con: Perina tra i pali; Filosa e Crescente centrali di difesa con Dispoto e D’Addato sulle fasce; sulla mediana torna Scarsella al fianco di Marsili con Memolla e Mangiacasale sulle corsie laterali; in cabina di regia c’è Anaclerio a sostegno del “falso nueve” Lattanzio. Ed è proprio l’ex Vigor Lamezia a spezzare lo 0-0 dopo soli 34’: servito al centro dell’area di rigore avversaria da Scarsella scarica un rasoterra preciso che non lascia scampo ad Aprea. La prima vera reazione degli ospiti (4-4-2) arriva al16’del primo tempo con Florio il cui tentativo a rete viene deviato in angolo dall’intervento di Crescente. Al32’un calcio d’angolo di Marsili fa gridare al gol: parabola diretta sotto la traversa con Aprea che deve esibirsi in un bel colpo di reni per deviare la palla sul montante. La rete arriva, però, tre minuti più tardi ma dalla parte inversa: Funari dalla sinistra trova al centro dell’area del Martina un dimenticato Elia che da due passi dalla porta e senza marcatura trova il goal del pareggio con un colpo di testa a metà altezza. Di Meo preleva Anaclerio, infortunato, per Provenzano e la prima frazione di gioco va in archivio. Nella seconda Lattanzio si rende pericoloso in un paio di occasioni, ma è improta a trovare il clamoroso goal del vantaggio con un colpo di testa su cross dalla bandierina. Il Martina accusa il colpo e Di Meo si affida ai cambi: dentro Crimaldi e Bruni per Dispoto e D’Addato; ma a rendersi pericolosi sono Filosa e Marsili, senza però trovare il goal del pareggio. Al46’arriva il colpo del definitivo K.O. biancoazzurro con Liccardo che trova il goal della domenica da centrocampo: la parabola è velenosa e punisce l’impreparato Leuci che in posizione avanzata non può far altro che guardare la palla infilarsi in rete, per l’1-3 ospite, e uscire dal campo l’autore del goal per espulsione a seguito di un’esultanza eccessiva (somma di ammonizione). Fino al95’della ripresa non accade altro di rilevante se non l’affetto incondizionato della Curva biancoazzurra, resasi altresì protagonista (in maniera altamente positiva) con un striscione solidale nei confronti dei paesi del Trantino, colpiti dal tornado manifestatosi lo scorso mercoledì.

V.C.

 

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