Sciarpe e cappotti più che scarpe rosse, ma il messaggio resta lo stesso: lotta alla violenza di genere e al femminicidio. Nell’atrio del palazzo ducale tante donne e molti uomini si sono riuniti per aderire alla manifestazione nazionale, mostrando i video del flash mob di febbraio scorso e intervenendo a turno sul tema, donne e uomini, insieme.

Nonostante le temperature rigide e la pioggia in tante si sono date appuntamento con drappi, striscioni e sciarpe rosse; non solo da Martina Franca, ma anche da fuori città. Tra coloro che hanno preso la parola, infatti, anche una consigliera comunale locorotondese, così come tra le presenti c’erano donne che abitano in altri paesi vicini, che hanno voluto partecipare a questa manifestazione. «La pioggia che cade qui fuori» ha esordito l’assessore alle politiche sociali Donatella Infante «è catartica, è come un lavacro che purifica il marciume della violenza che noi vogliamo combattere». Parole simili anche dalle varie donne intervenute a dire la loro «come gocce nell’oceano, piccole ma essenziali».

Si sono elencate le cifre degli omicidi che hanno visto la morte di donne dall’inizio dell’anno, cifre che rimangono alte nonostante le campagne di sensibilizzazione. Si è parlato della necessità di fare informazione e prevenzione nelle scuole, ma si è constatato il disinteresse o la refrattarietà di molti istituti all’interno dei quali, singolarmente, la stragrande maggioranza di insegnanti e dirigenti è femminile. Si è parlato della “legge 50/50” per dare uguale rappresentatività nelle liste elettorali a entrambi i generi e di come questa legge sia stata bocciata da una maggioranza trasversale alla Regione Puglia. Si è anche accennato a un episodio di qualche anno fa, nel quale una donna ha perso la vita qui a Martina Franca, colpita dal marito e poi portata in ospedale; un episodio per il quale non vi sono state né manifestazioni di protesta né interesse da parte di alcuno.

Al termine della manifestazione ci si è dato appuntamento alla manifestazione del 14 febbraio 2014, esattamente a un anno di distanza da quella svolta, anch’essa sotto la pioggia, a piazza Maria Immacolata.

Daniele Milazzo

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